Sab. Apr 20th, 2024

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Fra sabato e domenica la politica del Pakistan sta vivendo ore molto concitate e delicate, culminate con la richiesta del primo ministro del paese, Imran Khan, di sciogliere il Parlamento.

Domenica proprio in Parlamento doveva votarsi un’importante mozione di sfiducia che avrebbe potuto mettere fine alla carriera politica di Khan, che fa parte del Movimento per la Giustizia del Pakistan, nazionalista e populista. Qasim Suri, vicepresidente del Parlamento e dello stesso partito di Khan, ha bloccato la votazione sostenendo che fosse anticostituzionale, attirandosi le forti critiche dell’opposizione. Poco dopo Khan ha chiesto al presidente pakistano Arif Alvi di sciogliere il Parlamento e convocare elezioni anticipate.

Il voto di sfiducia doveva tenersi dopo settimane di grandi agitazioni politiche, in cui Khan era stato accusato di essere responsabile della forte inflazione che ha messo in grossa difficoltà l’economia pakistana e di non avere risolto il problema della diffusissima corruzione nel paese, che era stato al centro della sua campagna elettorale. Anche per queste critiche il partito di Khan aveva perso la maggioranza la scorsa settimana, dopo che sette parlamentari avevano votato insieme all’opposizione. Più di una decina di parlamentari della maggioranza aveva poi indicato che avrebbe fatto la stesso.

Diversi analisti hanno inoltre sottolineato come le difficoltà di Khan siano legate anche dalla sempre maggiore distanza tra lui e il potente esercito pakistano, che sembra avere scaricato il primo ministro dopo averlo appoggiato per diversi anni. Khan si è difeso accusando l’opposizione di avere cospirato con le “potenze straniere”. L’opposizione ha definito «ridicoli» gli argomenti di Khan.

Il Partito Popolare pakistano (forza di opposizione, di centrosinistra) ha promesso nuove proteste e aggiunto che la questione sarà portata di fronte alla Corte Suprema del paese. Finora nessun primo ministro pakistano è arrivato alla fine naturale del suo mandato. Khan era stato eletto nel 2018.

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