Sab. Apr 20th, 2024

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L’olandese ha parlato del suo adattamento al calcio italiano e ha spiegato come l’arrivare dall’Ajax e ritrovarsi in squadra fenomeni che hanno scritto la storia del calcio mondiale sia stato perlomeno…particolare.

Arrivare alla Juventus con un cartellino da quasi 80 milioni e con l’etichetta di campione del futuro non è semplice. E per sua fortuna, Matthijs de Ligt è un ragazzo che nonostante la giovanissima età (classe 1999) ha la testa sulle spalle, altrimenti l’impatto con la Serie A rischiava davvero di creargli parecchi problemi. L’olandese, soprattutto nella prima stagione in bianconero, quella costellata dagli ormai celebri…falli di mano, ha avuto molte difficoltà, perchè proveniva da una realtà troppo diversa da quella italiana. Lo ha rivelato lui stesso in un’intervista concessa a ParamountPlus e riportata da AS, in cui ha spiegato come l’arrivare dall’Ajax e ritrovarsi in squadra fenomeni che hanno scritto la storia del calcio mondiale sia stato perlomeno…particolare.

RISPETTO – Del resto, se un ragazzo di vent’anni trova sul campo di allenamento campioni del mondo e Palloni d’Oro, un pizzico di soggezione ci sta. Ma…è sbagliata. “All’inizio è stata complicata, perchè sono un ragazzo molto rispettoso. E a volte forse lo sono stato troppo con alcuni di loro, come Cristiano Ronaldo e Buffon. Devi capire che fate tutti quanti parte della stessa squadra. Solo a quel punto gli altri diventano colleghi o addirittura buoni amici”. Tra i compagni, l’olandese parla in particolare di Mckennie, equilibratore in campo e…anche fuori, con il suo modo di essere abbastanza sui generis. “Mckennie è sicuramente il più simpatico, sembra che viva in un mondo tutto suo, si diverte molto. Da quando è arrivato lui le cose sono molto migliorate, dentro e fuori dal campo. Ogni squadra ha bisogno di un calciatore così, che sia capace di intrattenere tutti”.

CALCIO ITALIANO – E poi c’è il calcio italiano, che forse non sarà più il più bello e il più competitivo del mondo, ma che certamente resta complicato, soprattutto dal punto di vista tattico. E anche vincere…di corto muso da queste parti va benissimo. “Qui tutte le partite sono difficili. All’Ajax quando battevamo la quindicesima in classifica meno di 2-0, i tifosi erano delusi. Il primo anno qui in Italia mi sono sorpreso quando battevamo l’ultima in classifica per 1-0 ed eravamo tutti contenti. Io dicevo che ok, avevamo vinto, ma dovevamo segnare più gol. E gli altri no, erano contenti, perchè qui il livello delle squadre di bassa classifica è più alto”. E ora che De Ligt è entrato nell’atmosfera tricolore…forse tutto sarà più semplice.

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