Mer. Apr 24th, 2024

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Paolo Bellini prima di entrare in aula (foto Nucci/LaPresse)
Paolo Bellini prima di entrare in aula (foto Nucci/LaPresse)

La Corte d’Assise di Bologna ha condannato all’ergastolo con un anno di isolamento diurno Paolo Bellini, ex esponente di Avanguardia nazionale, per concorso nella strage del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria del capoluogo emiliano. La sentenza stata letta in aula poco dopo le 13.30 di mercoled dal presidente della Corte, Francesco Caruso. Accolte, quindi, in gran parte le richieste della Procura generale bolognese, che aveva chiesto per l’imputato la condanna all’ergastolo con tre anni di isolamento diurno. Bellini stato imputato dopo che la Procura generale ha avocato l’inchiesta sui mandanti. Accusando, da morti, quindi non processabili, il capo della P2 Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi.


Le altre condanne

Oltre alla condanna all’ergastolo per la Primula Nera, la Corte di assise di Bologna ha giudicato responsabili anche gli altri due imputati nel nuovo processo sulla Strage. L’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, accusato di depistaggio, a sei anni; Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini in via Gradoli, a Roma, accusato di false informazioni al pm al fine di sviare le indagini, quattro anni.

Le vittime

Nell’attentato le vittime furono 85 mentre altre 200 persone rimasero ferite. Si tratta del pi grave atto terroristico in Italia dal Dopoguerra. La prima sentenza ha individuato tre colpevoli: Valerio Fioravanti, 22 anni all’epoca, Francesca Mambro, 21 e Luigi Ciavardini, nemmeno diciottenne: stato processato a parte, dal tribunale dei minorenni. Terroristi-ragazzini che sotto la sigla neofascista dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar) hanno commesso e rivendicato omicidi di poliziotti, carabinieri, magistrati, avversari politici ma per la strage si proclamano innocenti. Un quarto esecutore materiale ancora presunto, si chiama Gilberto Cavallini, altro estremista nero dell’epoca. Il quinto presunto attentato appunto Paolo Bellini, neofascista di avanguardia nazionale, che all’epoca della strage di anni ne aveva 27.

Gli altri imputati

Per l’altro imputato, l’ex comandante dei carabinieri Piergiorgio Segatel, la Procura aveva chiesto 6 anni e per Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini in via Gradoli, i magistrati avevano chiesto 3 anni e sei mesi. In aula erano presenti solo Bellini e Segatel.

La difesa

Prima di entrare in aula Bellini aveva spiegato ai giornalisti: Io non ero a Bologna il 2 agosto, ero a Rimini alle 9, la mia ex moglie pu dire quello che vuole, sono problemi suoi. Quel signore in video non sono io ha detto Bellini ai cronisti pochi minuti dopo che la Corte d’Assisesi ritirata in camera di consiglio. Bellini aveva in mano una foto dell’individuo che appare nel video amatoriale girato in stazione la mattina del 2 agosto 1980 e che secondo la Procura generale lo stesso imputato. Dovete dirmi se sono io questo signore – ha detto – da 40 anni che ci sono attacchi viscerali contro la mia persona.

Giustizia fatta

I parenti delle vittime e i superstiti della strage hanno accolto con gli occhi in lacrime la sentenza: Giustizia fatta – hanno commentato– dobbiamo dire grazie alla Procura generale e ai nostri avvocati. Cos Paolo Bolognesi, presidente del comitato familiari delle vittime: Confido nel fatto che la mole di documenti uscita da questi processo potr essere utile anche per altri processi riguardanti le stragi e non solo. E’ l’inizio del percorso verso la verit, mancano le responsabilit politiche

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6 aprile 2022 (modifica il 6 aprile 2022 | 14:34)

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