Dom. Mag 5th, 2024

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(ANSA) – TRIESTE, 20 MAR – Vincenzo Campanile, l’ex
anestesista del 118 di Trieste a processo perché accusato di
aver ucciso nove anziani iniettando loro un potente sedativo,
avrebbe agito correttamente, somministrando sedazione palliativa
a pazienti in punto di morte. Lo sostiene la voluminosa perizia
commissionata dalla difesa, come riporta il quotidiano Il
Piccolo oggi in edicola, composta da circa 300 pagine, opera di
tre esperti.
   
Campanile, in seguito al caso giudiziario e all’apertura del
processo in Corte d’Assise a Trieste, era stato licenziato
dall’Azienda sanitaria. Secondo l’accusa dei pm Cristina Bacer e
Chiara De Grassi, gli episodi si sarebbero verificati tra
novembre 2014 e gennaio 2018: l’anestesista avrebbe iniettato il
sedativo, una manovra medica che non avrebbe verbalizzato – per
questo è imputato anche di falso in atto pubblico – e che non
sarebbe stata necessaria. L’indagine era partita dopo un
intervento di soccorso nel gennaio 2018 a una donna di 81 anni
alla quale Campanile aveva somministrato il Propofol. I colleghi
del medico avevano segnalato il caso all’Azienda sanitaria, che
aveva dunque fatto aprire un’inchiesta che è risalita agli altri
otto casi. Sono stati anche riesumati cinque cadaveri. (ANSA).
   

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