Mer. Mag 15th, 2024

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Si chiama Oleksandr Kamyshin ed è già stato rinominato l’incubo numero due di Vladimir Putin. Se il primo posto non poteva che essere occupato da Volodymyr Zelensky, alle spalle del presidente ucraino ecco spuntare il capo delle ferrovie ucraine. Il motivo è presto detto: la rete ferroviaria di Kiev sta creando più di un problema alle forze del Cremlino. Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta e chi è Kamyshin.

L’incubo di Putin

Kamyshin, 37 anni, in tempo di pace dirigeva la Rete ferroviaria ucraina. A dire il vero continua a farlo anche adesso, in tempo di guerra. Solo che, anziché preoccuparsi di rendere efficienti i treni colmi di viaggiatori, lavoratori e studenti, è chiamato ora a supportare la resistenza del suo Paese. Lo ha ben sottolineato Il Corriere della Sera: i treni stanno letteralmente salvando l’Ucraina. O comunque ritardandone la resa.

I motivi sono molteplici. Innanzitutto, è grazie ai treni che milioni di civili hanno lasciato le loro città colpite dalle bombe per scappare altrove. Nell’ovest del Paese, oppure al di là dei confini, in Polonia e nel resto d’Europa. Il signor Kamyshin stima che il suo staff abbia contribuito a portare in salvo 2,5 milioni di persone.

Dopo di che, è sempre grazie ai treni che gli abitanti rimasti nelle zone sotto assedio riescono a ricevere tonnellate di aiuti di vario tipo e genere. E ancora: è sempre attraverso la rete ferroviaria che i soldati ucraini ricevono dall’Occidente le armi – dai missili ai droni – con le quali sfiancare il più possibile i russi. E, ancora una volta, è sempre attraverso i treni che le truppe possono spostarsi da una parte all’altra del fronte, e che l’Ucraina continua ad esportare ciò che può produrre in condizioni a dir poco proibitive.

Il capo delle ferrovie ucraine

A guidare la tentacolare rete di strade ferrate che si snodano sull’immenso territorio delll’Ucraina c’è, appunto, il giovane Kamyshin. Come ha sottolineato la Bbc in un lungo reportage, le ferrovie rappresentano il più grande datore di lavoro dell’Ucraina, visto che possono contare su circa 231mila dipendenti. Il capo di questa piovra ha spiegato che il suo personale “ha aiutato a spostare 2 milioni e mezzo di persone verso la sicurezza” nonostante l’esercito russo colpica ogni giorno binari e stazioni. Proprio per danneggiare il più possibile le ferrovie.

Il nostro personale rischia la vita ogni momento. Va sotto i bombardamenti. Continua a salvare la gente“, ha affermato con orgoglio Kamyshin. Che, tuttavia, scortato da alcune guardie del corpo, è costretto a spostarsi di continuo per evitare di essere rintracciabile. Nel frattempo ha illustrato senza timori – forse si tratta di un depistaggio, chissà – il piano di Kiev: “Abbiamo lanciato un programma per trasferire la produzione da est a ovest. Così possiamo spostare persone, idee, piani, forse macchinari per lanciare una nuova produzione a ovest“. Il suo mantra per evitare le bombe di Putin è chiaro: “Dobbiamo essere più veloci di quelle persone che cercano di rintracciarci“. Il prossimo treno, intanto, è già pronto a partire.



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