Mer. Mag 1st, 2024

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(ANSA) – ROMA, 16 MAR – Austria e Svezia – i cui modelli sono
stati evocati oggi da Mosca per l’Ucraina ma rifiutati da Kiev -
sono arrivati alla scelta della neutralità attraverso percorsi
politici molto diversi.
   
Quella austriaca fu una scelta condizionata da un compromesso
politico. Vienna si liberò dell’occupazione di Usa, Gran
Bretagna, Francia e Urss successiva alla Seconda guerra mondiale
grazie alla firma, da parte delle potenze occupanti, del
Trattato di stato del 15 maggio 1955. Un mese prima i sovietici
avevano chiesto a Vienna di sottoscrivere il Memorandum di Mosca
con l’obiettivo di impedirle l’adesione alla Nato dopo il ritiro
alle truppe di occupazione: un percorso analogo a quello
probabilmente immaginato da Vladimir Putin e messo sul tavolo
dei colloqui dalla delegazione russa.
   
Il 26 ottobre 1955 fu promulgata a Vienna la Dichiarazione di
neutralità, un atto costituzionale del parlamento austriaco che
quindi non poggia, sotto il profilo giuridico, su un accordo
internazionale. Si tratta di una legge fondamentale dello Stato
che sancisce l’impegno perpetuo a rimanere fuori da qualsiasi
conflitto, a non aderire ad alleanze militari e a non ospitare
sul territorio nazionale basi militari straniere.
   
La Svezia invece, quando scoppiò la Seconda guerra mondiale,
era neutrale da più di un secolo, dalla fine delle guerre
napoleoniche, e non prese parte al conflitto anche se nella
prima fase concesse alcune facilitazioni logistiche alla
Germania e in seguito, a partire dal 1944, agli Alleati. Una
posizione ribadita nel 1949 quando Stoccolma si rifiutò di
entrare nella Nato. Secondo il diritto internazionale, la Svezia
si è impegnata a una “neutralità convenzionale” e quindi non a
una neutralità permanente. Come membro dell’Unione europea è tra
i promotori di un’intensificazione della politica comunitaria di
difesa e sicurezza e le truppe svedesi – assieme a quelle
finlandesi, norvegesi, estoni e irlandesi – partecipano al
battaglione nordico. A partire dal 2015, a seguito
dell’attivismo militare russo, sono state aumentate le spese
militari ed è stato rafforzato il dispositivo a difesa della
strategica isola di Gotland, nel mar Baltico. A seguito
dell’invasione russa dell’Ucraina ha ripreso quota in Svezia il
dibattito sull’adesione all’Alleanza anche a seguito dell’invio
di armi a Kiev. (ANSA).
   

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