Dom. Mag 19th, 2024

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Sono minuti di puro terrore, e per questo interminabili, quelli che ieri sera (intorno alle ore 19) ha dovuto vivere l’83enne Adriano Armellin di Pieve di Soligo, legato in casa e poi picchiato a morte da un 36enne di origine marocchina. L’anziano, ritrovato esanime da uno dei figli che non lo sentiva da alcuni giorni, è stato subito ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso a causa delle numerose ferite riportate, ma purtroppo è poi spirato nella mattinata di sabato. L’aggressore, invece, su disposizione della Procura della Repubblica di Treviso si trova ora in carcere a Santa Bona con l’iniziale accusa di tentata rapina aggravata in abitazione poi tramutata in omicidio.

I fatti

Secondo una prima ricostruzione operata dai militari della Compagnia di Vittorio Veneto, il 36enne si sarebbe introdotto illegalmente nell’abitazione dell’Armellin (al primo piano di un condominio in via Schiratti dove vive da solo dopo esser rimasto vedovo) per poi sorprenderlo e legarlo con delle corde trovate in uno sgabuzzino al fine di picchiarlo a sangue in maniera selvaggia per farsi consegnare ori e denaro. Una volta uscito di casa per fuggire con la refurtiva, però, l’aggressore è stato notato da alcuni vicini che, vedendo il corpo quasi ormai inerme e insanguinato dell’83enne, hanno subito bloccato l’uomo nell’attesa dell’arrivo dei carabinieri. Inoltre, da quanto finora emerso, il 36enne nella fuga (forse cadendo da un balcone da tre metri di altezza) si sarebbe anche ferito in maniera seria ad una gamba, tanto che una volta arrestato è stato prima condotto per le cure del caso all’ospedale di Conegliano e poi portato in carcere. Ancora per ora ignote le reali cause che hanno portato l’uomo all’aggressione, ma tutto propenderebbe per un “semplice” furto terminato purtroppo in un omicidio. Sotto sequestro, invece, la casa dell’83enne.

Il commento di Zaia prima della notizia del decesso dell’uomo

“Auspico il massimo della pena per il cittadino di origine marocchina che ha ridotto in fin di vita un innocente ottantaquattrenne. Un anziano vedovo, che viveva da solo, completamente indifeso che è stato picchiato selvaggiamente nella sua abitazione nel tentativo di una rapina”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta l’incredibile atto di violenza che si è consumato ieri sera nella casa di un anziano, Adriano Armellin, che vive da solo a Pieve di Soligo. Come riportano quotidiani e siti di informazione, l’uomo ieri sera è stato oggetto di una violenta rapina per mano di un malvivente che dopo averlo selvaggiamente picchiato è stato bloccato da un vicino, attratto dalle urla, che lo ha consegnato poi ai Carabinieri. L’anziano è stato portato all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove si trova in gravissime condizioni.

“Fatti di questa gravità non sono tollerabili in una società civile – sottolinea il governatore Zaia -. Nessuno può essere giustificato nell’accanirsi contro una persona anziana, sola e fragile. Ora confido che la giustizia agisca rapidamente e che la punizione sia esemplare”. “Vorrei anche ringraziare personalmente i vicini di casa della vittima per il pronto intervento che, da un lato, ha garantito di assicurare alla giustizia chi ha commesso questa atrocità e, dall’altro, di soccorrere il povero anziano. Ringrazio anche le forze dell’ordine e gli operatori sanitari che con ogni mezzo stanno provando a salvare la vita di un uomo innocente. Forza Adriano, facciamo tutti il tifo per lei”.

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