Sab. Mag 18th, 2024

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Un’altra serata difficile è quella che ha accompagnato la fine del trentaduesimo giorno di guerra in Ucraina. I missili sono infatti tornati a colpire Lutsk, Kharkiv, Zhytomyr e Rivne, dopo una domenica tutto sommato tranquilla, nella quale a tenere banco è stata l’intervista del presidente Volodymyr Zelensky ai media russi. Dichiarazioni che hanno aggirato la censura di Mosca, grazie al lavoro del sito Meduza, testata anti-Putin. Zelensky ha accusato l’Occidente di non avere coraggio e chiesto ancora armi: «È impossibile salvare Mariupol senza altri tank e aerei», ha detto ieri. E sempre nelle giornata di domenica sono stati segnalati incendi nella zona della centrale di Chernobyl, mentre l’autoproclamata Repubblica di Lugansk smentisce l’ipotesi di un referendum per l’annessione alla Russia, che era circolata nelle ore precedenti. Un nuovo attacco a Odessa dal mare è stato respinto. 

Il punto: Quei generali lacchè di Putin. Così non si vince una guerra
L’analisi: Che cos’è “Russkiy Mir”, la vera ideologia alla base del putinismo
L’intervista: Poroshenko: “Putin attacca tutta l’Europa, se ci aiutate possiamo batterlo”
La storia: Lo stile blogger che spinge Kiev: “La vittoria arriva con l’ironia”
Come donare: Fondazione La Stampa Specchio dei tempi per l’Ucraina

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18.30 – Johansson: ora arrivano 40 mila rifugiati al giorno
«Il picco dei 200 mila rifugiati al giorno dall’Ucraina è stato superati, ora arrivano circa 40 mila al giorno ma non sappiamo che cosa succederà in futuro e quindi dobbiamo prepararci». Lo ha dichiarato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, al termine del Consiglio Affari interni.

18.15 – Il sindaco di Kiev: la propaganda è la miglior arma dei russi
«La propaganda russa sta funzionando con molta efficienza: i russi sanno bene che la armi più efficaci non sono le bombe o i carri armati ma la propaganda. Uno dei principali mezzi di informazione, Russia Today, ha un budget elevatissimo. I russi grazie a questi media pensano che in Ucraina ci siano nazionalisti, estremisti, fascisti. Posso confermare che si tratta di una grande bugia». Lo ha detto il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, in video collegamento con il Consiglio Comunale di Firenze.
18 – Renzi: Conte spara a zero contro spese militari per un po’ di consenso
«Siamo circondati da persone che preferiscono gli slogan ai ragionamenti. Prendete, ad esempio, Conte. Per avere un like in più, nel difficile confronto elettorale che deve portarlo a fare il leader dei Cinque Stelle (una storia incredibile: è l’unico candidato, si confronta con la sua ombra, ma non riesce a farsi eleggere perché sbagliano le regole e perdono i ricorsi), Conte ha minacciato la crisi di governo in caso di aumento delle spese militari». Lo scrive il leader di Italia viva, Matteo Renzi, nella sua enews.

Sotto le bombe e i proiettili di Kharkiv, la città ucraina colpita da 200 ordigni russi in un giorno: il racconto dell’inviato Francesco Semprini


17.54 – Giornalista ucraino prigioniero dei russi
Un giornalista ucraino dell’agenzia di stampa ucraina Unian, Dmytro Khyliuk sarebbe scomparso e sarebbe catturato dai russi. Lo riferisce ‘The Kyiv Independent’ che cita la giornalista Natalia Boguta, un amica di Khyliuk. Sarebbe prigioniero dai russi nell’oblast di Kiev dall’inizio di marzo.

17.49 – Kiev: almeno 5.000 morti a Mariupol 
Dall’inizio dell’invasione russa a oggi, a Mariupol sono morte almeno 5.000 persone. Lo ha detto all’AFP un alto funzionario ucraino. «Circa 5.000 persone sono state seppellite, ma da 10 giorni non si seppellisce più a causa dei continui bombardamenti», ha detto Tetyana Lomakina, consigliere del presidente Zelensky attualmente responsabile dei corridoi umanitari, aggiungendo che potrebbero essere decedute fino a 10 mila persone.

17.40 – L’Onu lancia un’iniziativa per il cessate il fuoco
«Ho chiesto a Martin Griffiths, il coordinatore del nostro lavoro umanitario in tutto il mondo, di esplorare immediatamente con le parti coinvolte nel conflitto possibili accordi per un cessate il fuoco umanitario in Ucraina». Lo ha annunciato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. «Cerchiamo di essere chiari, la soluzione a questa tragedia è politica – ha proseguito -. Faccio appello ad un cessate il fuoco umanitario immediato per consentire il progresso di seri negoziati politici, volti a raggiungere un accordo di pace basato sui principi della Carta Onu».

17.28 – Wsj, sintomi avvelenamento Abramovich e negoziatori Kiev 
 L’oligarca russo Roman Abramovich e i negoziatori ucraini hanno sofferto sintomi di sospetto avvelenamento dopo un incontro a Kiev all’inizio del mese. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali il sospetto attacco potrebbe essere stato commesso da alcuni a Mosca che volevano sabotare le trattative per mettere fine alla guerra. 

17.25 – Ue: pronti a corridoi verdi per scambi alimentari 
La Commissione europea «è pronta a organizzare corridoi verdi per gli scambi alimentari con l’Ucraina, sul modello di quelli realizzati durante il Covid, ma al momento c’è un alto rischio per la sicurezza». Così il commissario Ue all’agricoltura Janusz Wojciechowski parlando con un gruppo di media europei tra cui ANSA. «Anche le autorità polacche sono informate, la situazione al confine non è sicura, ma sarà fatto di tutto per facilitare il commercio alimentare da e verso l’Ucraina», ha precisato. 

17.16 – Biden presenta il bilancio: 6,9 miliardi per la Nato,1 per Kiev
Joe Biden presenta la legge di bilancio, che include 6,9 miliardi di dollari per aiutare la Nato e un miliardo per l’Ucraina.

17.03 – La delegazione ucraina atterrata in Turchia per i negoziati
La delegazione dell’Ucraina incaricata di portare avanti il negoziato con la Russia è atterrata nel pomeriggio a Istanbul. David Arakhamia, uno dei negoziatori ucraini, ha annunciato alcune ore fa che il nuovo round di colloqui prenderà avvio domani mattina alle 10 (le 9 in Italia) e proseguirà fino a mercoledì. Un percorso negoziale «molto difficile» nato in Bielorussia, dove le due delegazioni si sono incontrate le prime volte di persona, e poi proseguito in videoconferenze. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato ieri sera al telefono con l’omologo ucraino Volodimir Zelensky e poi con il russo Vladimir Putin.

16.58 – Zelensky: Italia disponibile a garantire la sicurezza, grazie
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo la conversazione telefonica col premier Mario Draghi, su Twitter ringrazia «la disponibilità dell’Italia di unirsi alla creazione di un sistema per le garanzie di sicurezza a sostegno dell’Ucraina». Zelensky ringrazia Draghi anche per l’aiuto umanitario e in termini di difesa dato dal nostro Paese al popolo ucraino. 

16.56 – La Bce estende l’accesso di liquidità alle banche centrali dell’Est 
La Bce ha deciso di prorogare le linee di liquidità in euro con diverse banche centrali al di fuori della zona euro, in particolare in Polonia. Secondo quanto riferisce un comunicato, l’Eurotower «ha concluso linee di liquidità in euro con banche centrali al di fuori della zona euro fino al 15 gennaio 2023» per un totale di circa 15 miliardi di euro. L’obiettivo di questi accordi è quello di «soddisfare eventuali esigenze di liquidità nei paesi non appartenenti all’area dell’euro in vista dell’incertezza legata all’invasione russa dell’Ucraina» e il «rischio di contagio regionale» del conflitto. Tutto questo dovrebbe «tenere pienamente conto delle sanzioni Ue» imposte alla Russia di Vladimir Putin.

16.47 – Ue: incentivare i profughi a lasciare la Polonia, così non sostenibile
«Presenterò oggi questo Indice, che aiutare la discussione che abbiamo avuto sulla piattaforma di solidarietà, dove agli Stati membri si chiede di fare di più. Ed è anche importante incentivare i rifugiati a lasciare la Polonia e provare ad andare anche negli altri Stati membri, altrimenti la situazione non è sostenibile. Questa è la situazione che discuteremo oggi nel Consiglio». Così la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, al suo arrivo al Consiglio Affari

16.40 – Il consigliere di Zelensky: non rinunceremo a territori 
L’Ucraina non è disposta «a rinunciare a nessun territorio». Lo ha affermato un consigliere del presidente ucraino Zelensky, alla Bbc, parlando alla vigilia di ulteriori colloqui tra Mosca e Kiev in Turchia. «La pressione è ora sulla Russia – ha detto Alexander Rodnyansky -. Chiaramente, non possono sostenere questa guerra per anni e il loro morale è così basso che non riescono nemmeno ad avere le forniture e la logistica adeguati», ha detto, aggiungendo che l’Ucraina non sacrificherà la sua «integrità territoriale».

16.26 – Lavrov: “Serbia fa scelta intelligente rifiutando sanzioni”
«Rispettiamo profondamente il popolo serbo, la cultura serba, la storia serba e l’impegno nei confronti degli amici tradizionali», «siamo sicuri che continueranno a fare scelte intelligenti in questa situazione». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, elogiando la Serbia per aver rifiutato di imporre sanzioni contro Mosca in relazione all’invasione dell’Ucraina. Sebbene Belgrado abbia votato a favore di una risoluzione delle Nazioni unite di condanna dell’invasione russa, ha rifiutato di unirsi a Usa e Unione europea nell’imporre le sanzioni contro Mosca.

16.25 – Da inizio invasione uccisi 5 giornalisti e feriti in 9, Rsf: “Garantire sicurezza”
«Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina due giornalisti ucraini e tre giornalisti stranieri sono stati uccisi mentre esercitavano la loro professione». Nove sono stati feriti. Reporters sans frontières (Rsf) chiede pertanto alle autorità russe e ucraine «di garantire la sicurezza dei giornalisti in Ucraina. Colpire i giornalisti è un crimine di guerra». «Un quarto dei giornalisti uccisi dall’inizio dell’anno sono morti in questi ultimi 30 giorni mentre stavano seguendo il conflitto in Ucraina», si rammarica il responsabile dell’ufficio Europa dell’Est e Asia centrale di Rsf, Jeanne Cavelier. «Il lavoro lavoro è essenziale per raccontare il conflitto in Ucraina. Attaccarsi ai giornalisti è un crimine di guerra secondo il diritto internazionale. Chiediamo alle autorità russe e ucraine di garantire la loro sicurezza sul campo». Rsf ricorda la giornalista russa Oksana Baoulina stata uccisa a Kyiv il 23 marzo scorso colpita da un drone kamikaze; il cameraman franco-irlandese Pierre Zakrzewski di Fox News ucciso il 14 marzo scorso insieme alla giornalista ucraina Olexandra Kouvchinova. Durante l’attacco è stato ferito anche il giornalista Usa Benjamin Hall. Rsf ricorda anche il giornalista Usa Brent Renaud che è stato ucciso il 13 marzo. Il reporter Juan Arredondo che lo accompagnava è stato ferito. Il primo marzo era stato ucciso il cameraman ucraino Evgueni Sakoun che lavorava per il canale locale Kyiv Live Tv. L’Ucraina ricorda Rsf si colloca al 97esimo posto su 180 per la libertà della stampa. La Russia occupa la 150esima posizione.

16.22 – Lavrov: “No a mediazione Occidente in negoziati Mosca-Kiev”
La Russia non intende accettare alcuna «diplomazia della navetta» dell’Occidente nei colloqui con l’Ucraina, ovvero non vuole che l’Occidente svolga da intermediario con Kiev. Lo ha chiarito il ministro degli Esteri Sergey Lavrov in un’intervista ai media serbi, dicendo che «non vorrei vedere alcuna diplomazia della navetta da parte dei nostri colleghi occidentali, dal momento che hanno già svolto il loro lavoro in tal senso nel febbraio del 2014 in Ucraina e nel febbraio del 2015 a Minsk». Lavrov ha proseguito affermando che «ora ci stanno dicendo: “date una possibilità alla diplomazia”. Certo, vogliamo dare una possibilità alla diplomazia, ecco perché abbiamo deciso di proseguire i colloqui a Istanbul. Tuttavia, ci sono una serie di esempi di come i risultati ottenuti dalla diplomazia siano stati rovinati dai nostri colleghi occidentali. Non possiamo più fidarci di loro». Il ministro degli Esteri russo ha quindi ricordato che nel febbraio 2014 l’Unione europea è stata garante di un accordo tra l’allora presidente ucraino e l’opposizione. «La mattina dopo l’opposizione ha sputato su questa diplomazia e l’Ue ha dovuto ingoiarla. Successivamente, questa diplomazia ha raggiunto nuove vette, ad esempio a Minsk nel febbraio 2015. Sono stati firmati accordi per porre fine alla guerra nell’est dell’Ucraina, aprendo un percorso verso il ripristino dell’integrità territoriale del Paese garantendo uno status speciale al Donbass», ha proseguito citato dalla Tass. Ma «l’Ue ha dimostrato pienamente la sua incompetenza quando non è riuscita a mantenere ciò che aveva concordato».

16.20 – Sindaco Mariupol: “Città in mano a occupanti, civili vanno evacuati”
La città «è in mano agli occupanti», «serve la completa evacuazione di Mariupol». Lo ha detto il sindaco della città ucraina assediata, Vadym Boichenko, in una intervista televisiva in diretta, citata dalla Cnn. «Non tutto è in nostro potere, sfortunatamente oggi siamo nelle mani degli occupanti», ha detto il sindaco. «Secondo le nostre stime, al momento ci sono 160 mila persone in questa città, dove è impossibile vivere perché non c’è acqua, elettricità, riscaldamento». «Serve – ha detto Boichenko – la completa evacuazione di Mariupol. Oggi la nostra missione più importante è salvare ogni vita. E vi sono speranze che ce la faremo». Sindaco di una città che contava 400mila abitanti prima dell’assedio, Boichenko ha detto che vi sono 26 autobus pronti per evacuare civili, ma che ancora non hanno il permesso di muoversi. È un «gioco cinico» che la Russia ha cominciato a fare fin dal primo giorno, ha denunciato.

16.18 – Allarme aereo a Kiev, Poltava, Boryspil, Brovary, Vasylkiv, Kharhkiv e Chernihiv
Un allarme aereo a Kiev, Poltava, Boryspil, Brovary, Vasylkiv, Kharkiv e Chernihiv è scattato contemporaneamente e divulgato sulle chat telegram locali che invitano a correre nei rifugi.

16,15 – Sindaco Mariupol: “5 mila morti da inizio assedio, 210 bambini”
«In 27 giorni di assedio a Mariupol sono morte circa 5mila persone fra cui 210 bambini». Lo rende noto il sindaco della città Vadym Boychenko. Lo riferisce Ukrinform. Il primo cittadino di Mariupol precisa che si tratta di dati approssimativi, perché al momento è impossibile contare con precisione i morti dato che i combattimenti sono in corso.

16.12 – Zelensky: “Sempre più persone nel mondo dalla nostra parte, i politici le seguano”
«Sempre più persone nel mondo sono dalla parte dell’Ucraina, dalla parte del bene in questa battaglia contro il male». Lo scrive il presidente Volodymyr Zelensky su Telegram, a corredo di una serie di fotografie di manifestazioni a supporto dell’Ucraina. «Se i politici non sanno seguire le persone, noi gli insegneremo a farlo. Questa è la base della democrazia del nostro carattere nazionale», conclude il presidente ucraino.

16.01 – Procuratrice: “Crimini russi a Mariupol sono genocidio”
I crimini dei russi a Mariupol possono considerarsi genocidio. Lo ha detto la procuratrice generale dell’Ucraina Iryna Venediktova, citata da Unian. «Quello che sta accadendo a Mariupol non è più un crimine di guerra… La guerra ha delle regole, ma qui non ci sono regole. Penso che si possa parlare di genocidio quando l’intera città è tenuta in ostaggio e penso che si possa parlare di genocidio. Dove la gente è senz’acqua, senza cibo, senza riscaldamento. Dove non c’è possibilità di andarsene. Dove vengono prese a fucilate colonne che cercano di partire. Dove viene distrutto un ospedale per la maternità», ha detto Venediktova.

Colonna infinita di tank russi verso Kiev, la propaganda di Mosca dichiara di avanzare: il governo ucraino “Non hanno speranze di prendere la capitale”


16.00 – Patrushev: “Operazione in risposta a passi criminali Kiev nel Donbass”
L’operazione militare speciale in corso in Ucraina «è stata una mera risposto ai passi criminali di Kiev» contro il Donbass, «è stata una misura tempestiva e preventiva». Il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Nilolai Patrushev, ha spiegato così le ragioni della guerra in corso in Ucraina, il cui obiettivo principale, come sostenuto nei giorni scorsi dallo Stato maggiore di Mosca, sarebbe appunto il Donbass. Patrushev ha parlato di documenti che dimostrebbero come Kiev stesse pianificando un attacco su larga scala nelle ‘repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk: «L’obiettivo della nostra operazione speciale in Ucraina non è il cambio di regime a Kiev, come l’Occiedente sta cercando di presentarla, ma di proteggere il popolo dal genocidio, demilitarizzare e denazificare l’Ucraina». Il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale ha ricordato come sin dall’inizio dell’anno le autorità ucraine «hanno apertamente rifiutato di attuare gli accordi di Minsk per una soluzione pacifica nel Donbass e hanno annunciato i loro piani per lo sviluppo di armi nucleari», mentre hanno spostato 100mila militari ai confini orientali del Paese. Creando così, ha continuato, una minaccia seria alle vite delle quattro milioni di persone che vivono nelle regioni di Donetsk e Luhansk, come ai residenti delle regioni russofone, che «sono stati terrorizzati per otto anni dai nazionalisti ucraini». «In queste condizioni – ha concluso – la Russia non poteva restare indifferente ed era obbligata, in base alla Costituzione, a difendere i compatrioti. Ogni stato avrebbe fatto lo stesso».

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15.58 – Kiev: 1.700 in età militare hanno cercato di lasciare Paese. “Bloccati al confine, aperti oltre 340 procedimenti penali”
Dall’inizio dell’aggressione russa sono stati identificati oltre 1.700 cittadini ucraini in età militare che volevano attraversare illegalmente il confine del Paese. Lo scrive l’agenzia ucraina Unian, citando il consigliere per le comunicazioni dell’Ufficio investigativo statale Tatiana Sapyan. «Dall’inizio delle ostilità della Russia contro l’Ucraina e, in conformità con la legge ucraina sulla legge marziale, gli ufficiali della Dbr insieme al servizio di guardia di frontiera dello Stato hanno impedito a più di 1.700 coscritti di attraversare il confine illegalmente», ha affermato. Ad oggi sono già stati registrati più di 340 procedimenti penali, di cui circa 100 per tradimento e collaborazione, ha aggiunto Sapyan.

15.55 – Credit Suisse interrompe attività in Russia con nuovi clienti
Credit Suisse ha interrotto l’attività in Russia relativa a nuovi clienti. Lo ha indicato una portavoce all’agenzia Awp. La banca fa anche sapere che sta continuando a ridurre le sue operazioni in Russia in linea con le misure precedentemente annunciate. In questo contesto i dipendenti interessati vengono sostenuti nel trasferimento in altre sedi, ha indicato l’istituto. La società aiuta anche i clienti a ridurre la loro esposizione verso il paese di Vladimir Putin, nel frattempo impegnato in una guerra in Ucraina che ha fatto scattare sanzioni da parte di numerosi stati occidentali. Due settimane or sono Credit Suisse aveva anche fornito informazioni riguardo alla sua esposizione verso la Russia, che ammonta a 848 milioni di franchi.

15.52 – Kiev: Pesanti combattimenti nel Donetsk
Pesanti combattimenti sono in corso nelle regioni del Donetsk e Lugansk «perché a differenza di altre zone operative, la Russia non smette di provare a svolgere operazioni offensive lì». Lo afferma Oleksandr Motuzyanyk, portavoce del Ministero della Difesa ucraino. A Marinka e in altre città «ci sono pesanti combattimenti: le forze armate dell’Ucraina e altre forze di difesa stanno difendendo con successo questi insediamenti» mentre «altri luoghi ora sono passati sotto il controllo dell’esercito russo ma non posso nominarli». Secondo il portavoce della Difesa, la cattura dei territori delle regioni di Donetsk e Luhansk è «uno dei compiti strategici della Russia: conquistare completamente queste due regioni entro i confini amministrativi, per così dire».

15.50 – Sindaco Irpin: “Città liberata dagli invasori”
«La nostra Irpin è libera dagli invasori di Mosca». Lo annuncia in un video pubblicato sui social il sindaco, Irpen Markushin. «Tuttavia – ha aggiunto – sconsiglio ancora ai cittadini di ritornare».

15.49 – Ue: possibili missioni militari europee anche prima del 2025
«La Capacità di dispiegamento rapido dell’Ue» prevista dalla Bussola strategica e composta da 5 mila soldati “e’ uno strumento e il Consiglio può decidere in qualsiasi momento, conformemente agli articoli del trattato, di lanciare una missione se e’ necessario e a quel punto verrà generata la forza che eseguirà la missione. Se si dovesse degradare la situazione nei Balcani, il Consiglio potrebbe prendersi le sue responsabilità senza attendere l’entrata in operazione della Capacità» prevista per il 2025. Lo ha dichiarato Charles Fries, vice segretario generale per la Politica di sicurezza e di difesa comune del Servizio europeo per l’azione esterna, nell’audizione alla sottocommissione Difesa del Parlamento europeo. «Abbiamo già l’operazione Althea in Bosnia ed Erzegovina», ha ricordato l’alto ufficiale Ue. «Quello che sta avvenendo tra Russia e Ucraina ha delle ripercussioni anche nei Balcani e ne siamo consapevoli», ha concluso Fries.

15.26 – Ue: Pronto piano di dieci punti per gestione rifugiati
«Con la presidenza francese dell’Ue abbiamo preparato un piano d’azione di dieci punti per affrontare le necessita’ degli Stati membri e la prima linea di accoglienza» dei rifugiati che arrivano dall’Ucraina. Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, al suo arrivo al Consiglio Affari interni. «Vogliamo avere regole chiari per registrazione, trasporto, protezione bambini e anche sulle procedure di finanziamenti», ha aggiunto.

15.25 – Ministro Francia: “Paesi frontiera chiedono aiuti, non ricollocamenti”
In Francia «siamo aperti ad aiutare i Paesi di primo arrivo» dei rifugiati che fuggono dalla guerra in Ucraina, «ma non è come nelle crisi precedenti», dato che i cittadini ucraini «sono liberi di muoversi nell’Ue e tendono ad andare dove c’è già una comunità ucraina». E i Paesi di primo arrivo come “Polonia, Ungheria e Romania non chiedono ricollocamenti, ma aiuti finanziari, logistici e sanitari” per gestire l’accoglienza. Lo sottolinea il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Interni. Fa eccezione «la Moldavia», che ha chiesto all’Ue di ricollocare una parte dei rifugiati e la Francia si appresta ad accogliere «circa 100mila persone», conclude.

15.24 – Kadyrov ora spunta a Mariupol, foto e video sui social. Secondo i media russi è arrivato in città con i combattenti ceceni
Nuove indiscrezioni sulla presenza in Ucraina del leader ceceno Ramzan Kadyrov, dopo quelle delle scorse settimane, poi smentite, che lo davano nei pressi di Kiev. Secondo Nexta, media bielorusso vicino all’opposizione, Kadyrov sarebbe arrivato a Mariupol e avrebbe incontrato il comandante dell’8a armata, il generale russo Mordvichev. Nexta, che diffonde anche un video dell’incontro su Telegram, riferisce che la notizia è riportata dai media russi, secondo i quali Putin avrebbe firmato un decreto che conferisce il grado di tenente generale della guardia russa a Kadyrov, che sarà presto pubblicato. Su Twitter ChechnyaToday, che diffonde alcune foto e video di Kadyrov con altri militari in azione, annuncia che il leader ceceno è arrivato in Ucraina «con i suoi figli e compagni d’armi». «Kadyrov ha annunciato l’imminente liberazione di Mariupol dai nazisti», sottolinea ancora ChechnyaToday.

15.23 – Biden chiede più spese militari e sfida Russia in Artico. Proposti in manovra bilancio 13 miliardi di dollari per il 2023
Joe Biden presenterà oggi una proposta di bilancio per il 2023 con un ingente aumento delle spese militari, anche alla luce del conflitto in Ucraina: il presidente americano chiederà 813,3 miliardi di dollari, un incremento di 31 miliardi (pari al 4%). Lo scrive il New York Times. Secondo lo stesso giornale Washington si sta preparando a contrastare la Russia anche nell’Artico, con una presenza militare più aggressiva.

15.13 – Conversazione telefonica Draghi-Zelensky
Il Presidente del Consiglio ha avuto oggi pomeriggio una nuova conversazione telefonica con il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Al centro dei colloqui vi sono stati gli ultimi sviluppi del conflitto in Ucraina e della crisi umanitaria in atto. Il Presidente Zelensky ha lamentato il blocco da parte russa dei corridoi umanitari e la prosecuzione dell’assedio e dei bombardamenti delle città, comprese le scuole, con conseguenti perdite civili, tra cui anche bambini. Il Presidente Draghi ha ribadito il fermo sostegno del Governo italiano alle autorità e al popolo ucraini e la piena disponibilità dell’Italia a contribuire all’azione internazionale per porre fine alla guerra e promuovere una soluzione durevole della crisi in Ucraina.

15.12 – Mosca: Obiettivo non è rovesciare governo di Kiev
«L’operazione militare speciale in corso è stata solo una risposta ai passi criminali di Kiev in relazione alle repubbliche di Donetsk e Lugansk. L’obiettivo della Russia non è quello di rovesciare le autorità ucraine, come stanno cercando di presentare in Occidente, ma la protezione delle persone dal genocidio, la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina». Lo ha affermato il segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Nikolai Patrushev, lo riporta Ria Novosti. Secondo il rappresentante di Mosca «le truppe russe non stanno bombardando città e civili, ma solo le infrastrutture militari dell’Ucraina con armi di alta precisione».

15.07 – Peskov: Niente rubli? Non daremo gas gratuitamente
Se l’Europa si rifiuta di pagare il gas in rubli, di certo la Russia non lo fornirà «gratuitamente, questo è assolutamente certo». Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. In caso il mercato europeo venisse meno, ha aggiunto, Mosca iniziera’ a vendere petrolio al Sud-Est asiatico.

15.05 – Kiev: Navi da guerra russe in aree vietate a navigazione del Mar Nero
Le forze armate ucraine hanno denunciato l’ingresso di diverse navi militari russe in un’area del mar Nero finora chiusa alla navigazione militare. La loro presenza, indica un possibile attacco missilistico dal mare, riferisce un comunicato. «La flotta russa nel mar Nero sta portando avanti attività nelle aree operative di questa zona e nel mare di Azov. Alcune di queste navi si sono spostate in aree chiuse, probabilmente con l’intenzione di lanciare missili contro il territorio ucraino», si legge nel comunicato. In precedenza le forze ucraine hanno avvertito che avrebbero condotto esercitazioni nell’area di Odessa.

15.02 – Ue: Rifugiati cinque volte Jugoslavia e triplo Siria
«Stiamo saffrontando una situazione senza precedenti da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Gli arrivi di rifugiati sono cinque volte di più rispetto alla Jugoslavia, quasi tre volte rispetto la Siria. Ma sono molto orgoglioso perché di fronte a questo esodo, abbiamo adottato una decisione unanime per fornire protezione a chiunque». Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, al suo arrivo al Consiglio degli Interni. «Ora cerchiamo di attuare questi diritti e renderli realtà: i bambini devono andare a scuola, i malati agli ospedali e permettere di entrare nel mercato del lavoro il più presto possibile».

14.59 – Ferrovie russe hanno smesso di inviare merci verso Finlandia
Dal 26 marzo, le ferrovie russe hanno smesso di inviare merci in direzione della Finlandia. Lo ha annunciato oggi la società secondo quanto riferisce l’agenzia russa “Tass”. «In relazione alle sanzioni, la compagnia ferroviaria finlandese Vr Group ha notificato alle ferrovie russe l’impossibilità di ricevere treni merci e, dal 26 marzo, la spedizione di merci in direzione della Finlandia è stata interrotta», ha detto la società. Nelle condizioni attuali, la holding offre ai clienti opzioni alternative per l’esportazione di merci, annotate nelle ferrovie russe.

14.50 – Anche Carlsberg annuncia uscita da mercato russo
Anche Carlsberg uscira’ dal mercato russo in seguito all’invasione dell’Ucraina. «Abbiamo preso la decisione difficile e immediata di cercare una completa dismissione delle nostre attività in Russia, che riteniamo sia la cosa giusta da fare nel ambiente attuale», ha annunciato l’azienda danese che produce birra in una nota. E ha aggiunto: «Al termine non avremo alcuna presenza in Russia».

14.45 – Lavrov: “Limiteremo visti a cittadini di paesi non a amichevoli”
Le autorità russe stanno approntando un decreto per modificare la politica di concessione dei visti ai cittadini di paesi «non amichevoli». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, citato da Moscow Times.

14.44 – Germania taglia import petrolio Russia entro estate. Cremlino: “C’è mercato in Asia”
La Germania riuscirà a ridurre della metà le importazioni di petrolio russo entro l’estate, ha detto il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha subito risposto che «c’è un mercato in Asia sud orientale, in Oriente». E aggiunto, il mercato mondiale è più ricco della sola Europa. Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha spiegato, in una intervista ieri ad Ard, che il suo governo procederà «molto velocemente» alla riduzione della dipendenza delle importazioni di petrolio e carbone dalla Russia. Per il gas la strada sarà più lunga, ha riconosciuto.

14.33 – Kadyrov: “Non manca molto alla liberazione di Mariupol”
«Non manca molto tempo alla completa liberazione di Mariupol». Lo ha dichiarato il leader ceceno Ramzan Kadyrov, in un nuovo video, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. «I militari russi stanno liberando Mariupol dalle bande naziste casa per casa. I combattenti agiscono in modo deciso, duro, tempestivo», ha affermato Kadyrov nel video, durante il quale si vedono i combattenti ceceni in azione nella città dell’Ucraina meridionale e poi un gruppo, con lo stesso Kadyrov, salire sul tetto di un palazzo sventolando una bandiera cecena.

14.31 – Russia: Deutsche Welle nell’elenco degli ‘agenti stranieri’
Il ministero della Giustizia di Mosca ha aggiunto Deutsche Welle, l’emittente pubblica tedesca di radiodiffusione a livello internazionale, ad un elenco di organizzazioni mediatiche considerate “agenti stranieri”. Già all’inizio di marzo, il sito web di Deutsche Welle era stato bloccato dall’autorità statale per le comunicazioni Roskomnadzor. A riferirlo è “Der Spiegel”.

14.25 – Berlino: No G7 a pagamento gas russo in rubli, inaccettabile
Il ministro dell’Energia della Germania, Robert Habeck, ha dichiarato che i Paesi del G7 respingono la richiesta di Mosca sul pagamento del gas russo in rubli. «Tutti i ministri del G7 – ha detto ai giornalisti – sono completamente d’accordo che ciò» sarebbe «una violazione unilaterale e chiara dei contratti esistenti», «i pagamenti in rubli non sono accettabili, chiediamo alle compagnie coinvolte di non dar seguito alla richiesta di Putin».

14.11 – Zelensky: “I nostri soldati continuano a difendere Mariupol, non se ne andranno”
«I nostri intrepidi soldati stanno difendendo Mariupol. Avrebbero potuto andarsene adesso, se avessero voluto. Avrebbero potuto andarsene molto tempo fa, ma non stanno lasciando la città. Sapete perché? Perché ci sono ancora altre persone vive in città. E poi ci sono i morti, i compagni caduti». Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un passaggio dell’intervista rilasciata all’Economist. «I difensori dell’Ucraina – ha proseguito – affermano che devono restare e seppellire coloro che sono stati uccisi in azione e salvare la vita dei feriti. Finché le persone sono ancora in vita, dobbiamo continuare a proteggerle. E questa è la differenza fondamentale tra il modo in cui vedono il mondo le parti contrapposte in questa guerra».

14.09 – Amministrazione militare: Nelle ultime 24 ore più di 40 attacchi nella regione di Kiev
«Nelle ultime 24 ore nella regione di Kiev ci sono stati più di 40 bombardamenti da parte delle truppe russe di complessi residenziali e infrastrutture sociali». Lo comunica su Telegram Alexander Pavlyuk, capo dell’amministrazione militare regionale di Kiev. Le zone più colpite sono Irpin, Bucha, Makariv, Borodyanka e Dmytriv nel distretto di Buchansky; Great Dymer nel distretto di Brovarsky; e Dymerska e Ivankivska nel distretto di Vyshhorod. Le direttrici più pericolose sono quelle per Zhytomyr, Bucha, Irpin, Hostomel, Nemishaeve, e per le comunità di Dmytriv e Makariv.

14.03 – ‘Novaya Gazeta’ sospende le pubblicazioni
Il giornale russo ‘Novaya Gazeta’ dopo aver ricevuto un nuovo avviso da Roskomnadzor, l’agenzia federale russa per i mezzi di comunicazione, «ha deciso di sospendere le pubblicazioni del giornale sul web e sulla carta “fino alla fine dell’operazione speciale sul territorio dell’Ucraina». Lo rende noto ‘Novaya Gazeta.

13.53 – Parti dimezzati a Chenihiv, 134 bimbi nati da inizio guerra
«A Chernihiv dall’inizio della guerra sono nati 134 bambini». Lo comunica il sindaco Vladyslav Atroschenko, che in un video pubblicato sul canale Telegram “Love Chernihiv” parla con i medici dell’ospedale ostetrico, dove prima della guerra c’erano circa 250 parti al mese. Dal 24 febbraio sono stati solo 127, ridotti della metà.

13.50 – Forze armate Kiev: Russi raggruppano truppe e preparano attacco
«Gli sforzi principali dell’esercito russo si concentrano sul mantenimento delle frontiere occupate e sulla preparazione per la ripresa delle operazioni offensive». È l’analisi della situazione sul campo fatta dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine, lo riporta Ukrinform. In particolare i militari russi starebbero aumentando le loro capacità offensive nella zona di Donetsk e Lugansk per «soddisfare» la volontà espressa dal Cremlino di conquistare completamente le due regioni. Inoltre – viene ancora sottolineato – «il nemico continua a lanciare missili e bombardamenti su infrastrutture militari e civili». Sono infine in corso da parte dei russi «la preparazione e il trasferimento di ulteriori unità delle forze armate», concludono le forze armate di Kiev.

13.49 – Kiev: perdite per 515 miliardidi euro
Ammontano a circa 515 miliardi di Euro le perdite causate all’Ucraina dall’offensiva russa. Questa l’ultima stima del governo di Kiev che tiene conto sia delle perdite dirette sia degli effetti finanziari collaterali, ad esempio sull’occupazione, a causa dei blocchi commerciali o di una diminuita domanda, secondo quanto spiegato dal ministro dell’Economia, Yulia Sviridenko, su Facebook. Si tratta, ha avvertito, solo di un calcolo provvisorio. Kiev chiederà all’aggressore, Mosca, un risarcimento anche passando attraverso i tribunali e con l’obiettivo, tra le altre cose, di poter disporre dei fondi russi congelati in conseguenza delle sanzioni, ha fatto presente.

13.48 – Media: Soldati russi in ritirata lasciano trappole esplosive
Le truppe russe in ritirata di fronte ai contrattacchi dei soldati ucraini starebbero lasciando dietro di loro documenti e caricatori di fucili con trappole esplosive: lo riporta l’Independent che cita un tweet del blogger ed ex militare finlandese Petri Mäkelä. Il quotidiano britannico sottolinea che le informazioni non possono essere confermate immediatamente e finora non ci sono stati commenti da parte dell’esercito russo. Nel suo tweet, Mäkelä scrive che le «truppe russe stanno lasciando documenti e caricatori di fucili con trappole esplosive nelle aree che sono state costrette ad abbandonare in Ucraina. Ci sono state anche segnalazioni di giocattoli con trappole esplosive per uccidere e mutilare i bambini, ma non sono ancora stato in grado di confermarlo». Nello stesso tweet Mäkelä ripubblica anche un altro tweet, della fotografa ucraina Yana Morozova, in cui si vede l’immagine di ciò che sembra un portadocumenti contenente una trappola esplosiva. «I russi hanno iniziato a disseminare documenti con esplosivi. Ci sono state anche segnalazioni che lo hanno fatto anche con i giocattoli», scrive Morozova nel suo tweet. L’Independent ricorda che in passato, quando fuggirono da Tripoli nel 2020, i mercenari russi lasciarono dietro di loro trappole esplosive nelle abitazioni e nei giardini, anche negli orsacchiotti.

13.37 – Di Maio: “Scesi a 186 gli italiani rimasti in Ucraina”
Si è svolta questa mattina all’Unità di Crisi della Farnesina una riunione di coordinamento, presieduta dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, con l’ambasciata italiana in Ucraina e l’ambasciata italiana in Russia. Durante la riunione si è fatto il punto sugli italiani presenti in Ucraina. Di Maio ha ribadito che i connazionali sono scesi a 186, rispetto ai duemila che si trovavano nel Paese all’inizio del conflitto.

13.35 – Viminale: 73.898 profughi ad oggi accolti in Italia
Sono 73.898 gli ucraini giunti finora in Italia: 38.068 donne, 6.959 uomini e 28.871 minori. Ad aggiornare il dato è il Viminale, secondo cui, rispetto a ieri, l’incremento è di 1.958 ingressi nel territorio nazionale. Le destinazioni principali restano Milano, Roma, Napoli e Bologna.

13.34 – Sindaco Kiev: 300 morti in città da inizio guerra
«Quasi 300 persone morte e oltre mille ricoverate fra cui 18 bambini che ci trovano in gravi condizioni». È il bilancio tracciato dal sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, degli attacchi sulla capitale ucraina dall’inizio del conflitto. L’ex pugile ne ha parlato in un’intervista al quotidiano austriaco Die Presse. Il sindaco di Kiev ha aggiunto che attualmente circa la metà della popolazione ha lasciato la capitale, principalmente bambini, donne e anziani. «Gli uomini hanno portato le loro famiglie al sicuro e ora stanno tornando», ha spiegato Klitschko.

13.25 – Zelensky interverrà al Parlamento di Atene il 7 aprile
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, interverrà davanti al parlamento greco il prossimo 7 aprile. Il premier greco, Kiriakos Mitsotakis, ha rivolto personalmente l’invito a Zelensky nel corso di un colloquio avuto la settimana scorsa. Successivamente, il presidente del parlamento, Konstantinos Tassoulas, e l’ambasciatore ucraino, Sutenko Sergi, hanno concordato la data. Mitsotakis e Zelensky hanno discusso di cooperazione militare e della situazione umanitaria in Ucraina, in particolare in città come Mariupol. Il console greco è stato l’ultimo diplomatico occidentale ad abbandonare la zona della città sotto assedio.

13.20 – Media: Invasione russa costata a Kiev 564,9 miliardi di dollari. Lo riferisce la ministra dell’Economia Svyrydenko
L’invasione della Russia è costata finora all’Ucraina 564,9 miliardi di dollari. Lo ha affermato la ministra dell’Economia ucraina, Yulia Svyrydenko, precisando che i costi si riferiscono ai danni alle infrastrutture, alla perdita di crescita economica e ad altri fattori. Lo riporta il Guardian. Circa 8.000 km di strade e 10 milioni di metri quadrati di alloggi sono stati danneggiati o distrutti a causa dei combattimenti, ha affermato la ministra in un post online.

13.18 – Cremlino: “Su forniture gas a Europa niente beneficenza”
Se l’Europa dovesse rifiutarsi di pagare in rubli, l’unica certezza è che la Russia non le fornirà gratis il suo gas. Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, mentre oggi il presidente russo, Vladimir Putin, ha chiesto al governo, alla Banca Centrale e a Gazprom di riferire sulle misure che riguardano la questione dei pagamenti in rubli entro il 31 marzo. Il portavoce del Cremlino, riporta la Tass, non si è sbottonato su quali provvedimenti potrebbe prendere Mosca se i cosiddetti «Paesi ostili» non dovessero pagare in valuta russa, osservando che questi «problemi dovrebbero essere risolti man mano che si sviluppano». «Ma di sicuro non forniremo gas gratuitamente, questo è certo. È quasi impossibile fare beneficenza nella nostra situazione», ha dichiarato Peskov.

13.13 – Unhacr: Numero rifugiati sale a 3,862 milioni
Il numero dei rifugiati ucraini che hanno lasciato il Paese dallo scorso 24 febbraio è salito a 3.862.797, secondo l’ultimo aggiornamento dell’Unhcr. L’agenzia Onu conferma il dato di 6,48 milioni di sfollait interni mentre le persone bloccate nelle zone dell’Ucraina coinvolte nei combattimenti sono circa 13 milioni. I rifugiati finora arrivati in Italia sono 71.940.

13.09 – Lavrov: “Pressioni su Balcani per aderire a sanzioni”
Il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha denunciato le pressioni sui paesi balcanici e sulla Serbia perchè aderiscano alle sanzioni contro Mosca il cui scopo, ha detto, è quello di «contenere la Russia sul piano strategico». «Assistiamo a pressioni nell’ambito di una campagna antirussa che i politici occidentali definiscono una guerra totale contro la Russia. Tutto ciò non è cominciato ora e ha l’obiettivo di proseguire le pressioni sulla Russia», ha affermato Lavrov in dichiarazioni ad alcuni media serbi. A suo avviso le sanzioni non sono solo economiche ma si sono estese alla cultura e alle attività umanitarie. Sottolineando la posizione del presidente serbo Aleksandar Vucic contrario alle sanzioni per la necessità di difendere gli interessi nazionali della Serbia, il capo della diplomazia russa ha detto che anche nella Ue vi sono Paesi che hanno la stessa posizione della Serbia, come l’Ungheria. «Quello che stupisce è l’esplosione di un primitivo senso di russofobia che i leader dei Paesi occidentali alimentano attivamente». «A Usa e Ue conviene una tale linea aggressiva antirussa. Assistiamo al tentativo degli Usa di imporre la loro egemonia sui Balcani e su altre regioni del mondo», ha detto Lavrov.

12.52 – Kiev: Forze russe non sono in grado di avanzare nel Paese. Viceministro Difesa: “Non hanno speranze di catturare capitale»
Le forze russe si stanno riorganizzando ma non sono in grado di avanzare in nessuna direzione in Ucraina: lo ha detto in una conferenza stampa il viceministro della Difesa ucraino, Hanna Malyar, secondo quanto riporta il Guardian. «Ad oggi, il nemico sta raggruppando le sue forze, ma non può avanzare da nessuna parte in Ucraina», ha detto Malyar. Le forze russe, ha poi sottolineando, stanno cercando di rafforzare le posizioni che già detengono e stanno cercando di sfondare le difese di Kiev, ma «non hanno speranze di catturare la capitale».

12.39 – Ue: Abolire subito passaporti d’oro
La Commissione Europea esorta gli Stati membri dell’Ue, in una raccomandazione, ad abrogare «immediatamente» i programmi di cittadinanza destinati agli investitori, i cosiddetti “passaporti d’oro” o “permessi di soggiorno d’oro”, dato che alcuni cittadini russi e bielorussi che «sostengono in modo significativo la guerra in Ucraina» potrebbero aver acquisito la cittadinanza nell’Ue, e quindi il diritto di circolare liberamente nello Spazio Schengen.

12.36 – Papa riceverà venerdì il presidente polacco Duda
Venerdì il presidente polacco Andrzej Duda sara’ ricevuto da Papa Francesco. Lo rende noto l’ufficio del presidente. nel colloquio con il Pontefice, Dudai presenterà il coinvolgimento della Polonia nella situazione ucraina e il punto di vista di un Paese «che ha assunto un pesante fardello di responsabilità per i rifugiati», ha detto il capo della Cancelleria del presidente, Grazyna Ignaczak-Bandych.

12.35 – Guerini: “Investimenti in Difesa fondamentali per democrazia”
«Gli investimenti per la Difesa sono importanti e funzionali ai nostri beni più preziosi, la sicurezza, presupposto imprescindibile per la pace, giacché la capacità di deterrenza è fondamentale per preservare i valori fondamentali della nostra società e le conquiste delle nostre democrazie, recentemente drammaticamente messe a repentaglio dalla sanguinosa invasione dell’Ucraina». Lo ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, nel suo intervento alla cerimonia per i 99 anni dell’Aeronautica militare.

12.28 – Kiev: “I negoziati domani alle 9”
I negoziati tra l’Ucraina e la Federazione Russa a Istanbul potrebbero iniziare domani alle 10 locali, le 9 in Italia. Lo ha affermato il membro della delegazione ucraina David Arahamiya, come riporta Ukrinform. Secondo Arahamiya, l’inizio dei colloqui è stato posticipato a causa di problemi logistici.

12.27 – Zelensky: “Russi hanno ucciso alcuni sindaci, come nel Donbass nel 2014”
I russi «stanno rapendo i sindaci delle nostre città. Alcuni ne hanno uccisi. Altri non li troviamo. Alcuni di loro li abbiamo già trovati e sono morti. E qualcun’altro è stato sostituito. Stanno facendo la stessa cosa che hanno fatto nel Donbass nel 2014. Le stesse persone stanno effettuando queste operazioni. È la stessa metodologia». Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un passaggio dell’intervista rilasciata all’Economist.

12.25 – Autorità Kharkiv: Bombardati oltre 200 volte in 24 ore
Il governatore dell’Oblast ucraino di Kharkiv, Oleh Synegubov, ha dichiarato che le forze russe hanno bombardato l’area oltre 200 volte in un giorno, anche con armi vietate. Synegubov lo ha scritto su Telegram, secondo quanto ha riferito Ukrainska Pravda. «Nell’ultimo giorno, le forze di occupazione russe hanno sparato circa 59 colpi di artiglieria e di mortaio», ha scritto, «ci sono stati anche circa 180 bombardamenti con lanciarazzi multipli non teleguidati e munizioni a grappolo», vietate dai trattati internazionali.

12.10 – Sindaco Kharkiv: 30% degli abitanti ha lasciato la città, 1100 case distrutte
Circa il 30% degli abitanti ha lasciato Kharkiv, 1100 le abitazioni distrutte. Lo fa sapere il sindaco di Kharkiv Igor Terehov secondo il quale, però, riporta l’agenzia Unian, alcune persone stanno facendo ritorno nella città bombardata.

12.08 – Cina: “Promuovere dialogo e de-escalation”
«Promuovere il dialogo invece che intensificare i conflitti». È quanto ha auspicato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, a proposito della situazione in Ucraina. Riferendosi durante una conferenza stampa alle parole del presidente americano Joe Biden su Vladimir Putin, il portavoce – riporta l’emittente televisiva statale cinese Cgtn – ha chiesto agli attori coinvolti nella crisi di agire per una «de-escalation» della crisi.

12.06 – Regione Kharkiv colpita più di 200 volte in 24 ore: “Usate anche bombe a grappolo”
Nelle ultime 24 le truppe russe hanno bombardato la regione di Kharkiv più di 200 volte con artiglieria e mortai, con lanciarazzi multipli e Tornado con munizioni a grappolo vietate. Lo ha riferito il capo dell’amministrazione militare regionale di Kharkiv Oleh Synegubov su Telegram, citato dal Kyiv Independent. Secondo Sinegubov, le forze armate ucraine hanno contrattaccato in alcune aree.

12.00 – Sindaco Bucha: “Zona occupata dai russi  ma crediamo in liberazione”
«Purtroppo Bucha, come anche le confinanti Hostomel e una parte di Irpin sono occupate, ma nella zona continuano a lavorare le forze armate ucraine, la difesa territoriale e i volontari. Ci sono forti combattimenti e quindi noi crediamo nella liberazione». Lo dichiara all’Adnkronos Anatolii Fedoruk, sindaco di Bucha, la cittadina a 30 chilometri a nord ovest di Kiev, che da oltre un mese è uno dei fronti più caldi del conflitto ucraino. «La comunità di Bucha – ricorda il primo cittadino – è stata tra le prime attaccate perché sul nostro territorio si trova la pista di decollo dell’aeroporto di Hostomel. Questo è il varco di Kiev da cui Putin voleva far scendere le truppe aviotrasportate, per prendersi la capitale, ma siamo riusciti a rovinare il suo piano. A costo delle vite e delle distruzioni, il nemico è stato fermato ai confini di Bucha e Irpin, e non è stata permessa la guerra lampo». Per questo il 25 marzo la città – insieme a Irpin, Mykolaiv e Okhtyrka – ha ricevuto dal presidente Zelensky il titolo di “Hero city of Ukraine”. «Un’onorificenza che ci è stata data per il coraggio, per la resistenza e per le sofferenze che il nemico ha portato sul nostro territorio: ormai sono 33 giorni che il nostro popolo difende la propria terra dagli occupanti russi», rivendica Fedoruk, che insieme ad appena un decimo dei 50mila residenti di Bucha, si trova ancora in città. E alla domanda su come stia, risponde secco: «In guerra, come tutto il Paese».

11.57 – Mattarella: “Recuperare pace e diritto internazionale”
«L’Italia e l’Europa, in particolare l’Unione Europea, hanno da affrontare tre gravi emergenze: quella sanitaria, con la sconfitta definitiva non ancora conseguita della pandemia; quella della sfida economica, con i piani nazionali di rirpresa e resilienza; a queste due emergenze e difficoltà impegnative si è aggiunta inattesa quella provocata dalla guerra di aggressione della Russia all’Ucraina, con la nuova emergenza di recuperare pace, sicurezza e pieno rispetto dle diritto internazionale». Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 dell’Università di Trieste.

I tank russi si nascondono tra gli alberi dei palazzi residenziali a Mariupol, così gli ucraini li scovano e annientano


11.53 – Amb. ucraino: Serve ‘no fly zone’ e embargo totale per la Russia
«Non abbiamo iniziato noi questa guerra e per fermarla dobbiamo lavorare su un complesso di misure. Prima di tutto chiediamo la chiusura del cielo dell’Ucraina, almeno nella versione base trasferendoci i caccia e la difesa antiaerea. Poi serve il rafforzamento delle nostre forze armate, l’embargo totale commerciale per i prodotti russi, compreso il gas e il petrolio, il blocco della propaganda russa, la chiusura dei porti alla Russia e l’ulteriore rafforzamento delle misure già in corso». Lo ha detto l’ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk, nel corso del convegno “L’aggressione militare russa in Ucraina: quale futuro per la nostra libertà”, organizzato dalla Fondazione Einaudi. «Le nostre richieste non devono sembrare eccessive – ha aggiunto –. Capisco la paura dell’escalation, ma la paura non fermerà la perdita di vite. L’aggressore conosce solo il linguaggio della forza».

11.49 – Cremlino: “No trattative su scambio prigionieri con Kiev”
Uno scambio di prigionieri non è oggetto di trattativa tra le delegazioni di Mosca e Kiev. Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel corso di un punto stampa, a proposito dei colloqui tra le parti in programma in Turchia.

Ucraina, il video choc dei soldati prigionieri russi colpiti alle gambe


11.48 – Capo delegazione Kiev: negoziati domani in Turchia alle 10
«Siamo in viaggio, a causa dei problemi logistici arriveremo molto tardi in Turchia, anche la parte russa è partita solo mezz’ora fa. Quindi abbiamo preso la decisione di iniziare i negoziati domattina alle 10». A dichiararlo a Interfax Ucraina è stato il negoziatore capo di Kiev, David Arakhamia, parlando del prossimo round di negoziati diretti a Istanbul tra russi e ucraini.

11.46 – Lavrov: “Crediamo Nato inizi a capire nostre preoccupazioni”
«Abbiamo motivo di credere che ora le nostre preoccupazioni più serie, che riguardano direttamente i nostri legittimi interessi fondamentali, iniziano a essere comprese», da parte della Nato. Lo ha detto il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, nel corso di un’intervista ai media serbi.

11.44 – 6 persone ferite in bombardamenti periferia Kherson
Sei persone sono rimaste ferite e 20 case sono state danneggiate dai bombardamenti russi nel villaggio di Stepanovka, alla periferia di Kherson. Lo riporta il sito web del consiglio comunale di Kherson . I bombardamenti hanno danneggiato anche il gasdotto e nelle prossime ore, spiega il Comune, la squadra di emergenza lavorerà sulla sezione danneggiata del gasdotto

11.43 – Manager aeroporto Odessa: “Continueremo a combattere”
«A oltre un mese dall’inizio della guerra e purtroppo continua ancora. Non ho idea di quando finirà, la situazione per il Paese ucraino e’ molto difficile ma gli ucraini continueranno a combattere per difendere la propria liberta’, per ottenere la pace. Ringrazio l’Italia per la grande vicinanza e solidarietà al nostro Paese e la citta’ di Palermo per la sua grande accoglienza». Lo ha detto Vyacheslav Chegatonyev, direttore commerciale dell’aeroporto di Odessa, sul libro d’onore della citta’ di Palermo firmato questa mattina nella sede di Palazzo delle Aquile dove il sindaco Leoluca Orlando lo ha accolto conferendogli la medaglia ufficiale della città.

11.43 – Cremlino: Non in programma telefonata Putin-Macron
Nessuna telefonata fra il presidente russo Vladimir Putin e quello francese Emmanuel Macron è in programma «oggi o domani«. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, lo riporta Ria Novosti.

11.35 – Si riduce il coprifuoco a Kiev
Cambia il coprifuoco a Kiev e nella regione: durerà dalle 21:00 alle 6:00, ovvero comincerà un’ora dopo e terminerà un’ora prima. Lo ha annunciato su Facebook il sindaco di Kiev Vitaliy Klitschko, come riferisce Ukrinform.

11.33 – Amb.Ucraina: “Zelensky vuole l’Italia tra garanti sicurezza”
«Il nostro presidente ha lanciato l’iniziativa U24, United for peace, per creare un gruppo di Paesi capace di dare una risposta entro 24 ore in caso di aggressione. Secondo il nostro presidente, di questo gruppo dovrebbero far parte i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, più la Germania, il Canada, la Turchia e anche l’Italia. Sono contento di vedere l’Italia in questo elenco». Lo ha detto l’ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk, nel corso del convegno “L’aggressione militare russa in Ucraina: quale futuro per la nostra libertà”, organizzato dalla Fondazione Einaudi.

11.29 – Lavrov: “Ci aspettiamo colloqui con Kiev abbiano successo”
La Russia si aspetta che i negoziati tra Mosca e Kiev saranno coronati da successo. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista ai media serbi. Lo riporta Ria Novosti. «Ci interessa che i negoziati siano coronati da un risultato in primo luogo la fine dell’uccisione di civili nel Donbass, durata otto lunghi anni», ha spiegato.

11.28 – Peskov: “Incontro Putin-Zelensky? Non ci sono progressi”
«No, non ci sono progressi». Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano se siano stati fatti progressi sulla possibilità di un faccia a faccia tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky.

11.25 – Lavrov: “Relazioni con Cina sono ai massimi storici”
Le relazioni tra Russia e Cina sono «ai massimi storici». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un’intervista rilasciata ai media serbi, secondo quanto riporta Sky News.

11.24 – Turchia auspica colloqui portino a tregua duratura
Il governo turco spera che i colloqui tra i delegati russi e ucraini previsti per questa settimana a Istanbul portino a «un cessate il fuoco duraturo» che apra la strada alla pace. Lo ha scritto sul suo profilo Twitter il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu, confermando l’incontro in presenza, preannunciato ieri dopo le conversazioni fra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il russo Vladimir Putin, e fra i rispettivi ministri degli Esteri Cavusoglu e Serghei Lavrov. «Le delegazioni negoziali russa e ucraina si incontreranno in Turchia», si legge sul social network. «Siamo consapevoli della responsabilita’ che deriva dalla fiducia riposta in Turchia da entrambe le parti. Speriamo che gli incontri portino a un cessate il fuoco duraturo e alla pace». Non è ancora chiaro se le consultazioni cominceranno oggi, come previsto da Ankara e Kiev, o domani, come ha sostenuto Mosca.

11.19 – Podoliak: 510-530 militari russi uccisi ogni giorno
«Ogni giorno vengono uccisi 510-530 soldati russi». A scriverlo su Twitter è il negoziatore ucraino Mikhailo Podoliak, consigliere della presidenza ucraina. «Questo dimostra l’elevata intensità delle ostilità e la motivazione dei militari ucraini. Al fine di raddoppiare/triplicare il numero di perdite irrecuperabili per la Federazione russa, abbiamo bisogno di un forte aumento delle forniture di proiettili per i sistemi di artiglieria pesante e a lungo raggio».

11.16 . Kiev, situazione incendi attorno a Chernobyl sotto controllo
«La situazione degli incendi a Chernobyl è stabile e sotto controllo. Il livello delle radiazioni a Kiev e nella regione è normale». Lo ha detto Vadim Denisenko, consigliere del ministro dell’Interno ucraino. «Oggi possiamo dire che non ci sono grandi incendi su vaste aree», ha aggiunto.

11.14 – Lavrov, denazificazione e smilitarizzazione priorità
La posizione negoziale della Russia nei colloqui con la controparte in Ucraina, che si riapriranno fra oggi e domani in Turchia, considera imprescindibile «la denazificazione e la smilitarizzazione dell’Ucraina» per i «futuri accordi con Kiev». Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov.

11.08 – Lavrov, controproducente un confronto Putin-Zelensky
Un incontro fra i presidenti russo Vladimir Putin e ucraino Volodymyr Zelensky “soltanto per uno scambio di posizioni sarebbe controproducente”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Secondo Lavrov, un incontro fra i presidenti sara’ necessario solo dopo che sarà stata fatta chiarezza «sulle questioni chiave per la Russia», ovvero «la denazificazione e la smilitarizzazione dell’Ucraina». Solo una volta che i colloqui fra le delegazioni, che riprenderanno in Turchia fra oggi e domani, avranno prodotto «risultati tangibili», i presidenti li potranno «consolidare», ha detto il capo della diplomazia di Mosca.

11.04 – Ambasciatore Kiev a Roma: “È una guerra mondiale”
«È passato un mese ma sembra che sia passata una vita. Gli edifici li ricostruiremo ma le persone continuano a morire. È una guerra mondiale quella che è in corso nel nostro paese, Putin vuole ripristinare la zona di influenza dell’Unione Sovietica». Lo dice Yaroslav Melnyk, ambasciatore ucraino a Roma in un evento alla Fondazione Einaudi.

11.01 – Borse Europee partono bene, con uno sguardo all’Ucraina
Le Borse europee prosegue la seduta percorrendo la strada del rialzo. L’attenzione degli investitori si concentra anche oggi sull’andamento della guerra in Ucraina e l’impatto che avrà sulla crescita economica globale. Dopo le mosse delle banche centrali per contrastare la corsa dell’inflazione, tornano le tensioni sui titoli di Stato. Sul fronte valutario l’euro sul dollaro è poco mosso a 1,0964 a Londra. L’indice d’area stoxx 600 guadagna lo 0,6%. In luce Francoforte (+1,3%), Parigi (+1,1%), Madrid (+1,6%) e Londra (+0,3%). I listini sono sostenuti dal comparto finanziario con le banche che avanzano dell’1,6%. Bene anche le utility (+1,1%), con il prezzo del gas che sale a 100 euro al Mwh dopo un forte calo in avvio di seduta. Andamento positivo anche per le auto (+1,3%), dove corrono Mercedes (+2,1%) e Volkswagen (+1,7%). Tiene il comparto dell’energia (+0,1%), con il prezzo del petrolio in calo. Il Wti si attesta a 109 dollari al barile (-4%) e il Brent a 116 dollari (-3,6%). In calo anche le altre materie prime con l’oro che scende a 1.929 dollari l’oncia (-1,1%)

10.55 – Gentiloni: “Aspettiamoci un aumento dell’inflazione”
«La nostra economia è ripartita in modo forte dopo la pandemia, all’inizio di questo anno, con un forte livello di crescita, sia a livello europeo che in Romania, attono al 4%. Ovviamente la guerra avrà un impatto sulla crescita, vediamo già l’inflazione, al 6,2% nell’Ue e 7,9% in Romania, a febbraio, e possiamo aspettarci che queste cifre procedano oltre. Vediamo una crisi sull’energia, sui prodotti, sulle catene di approvvigionamento e vediamo un certo livello di incertezza che abbassa la fiducia tra consumatori e investitori», Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, in un punto stampa a Bucarest con il ministro delle Finanze della Romania, Adrian Caciu.

10.53 – Zelensky: “La visione di Putin non corrisponde alla realtà”
“Non penso” che il presidente russo Vladimir Putin “visualizzi nella sua mente la stessa Ucraina che vediamo noi. Vede l’Ucraina come una parte del suo mondo, della sua visione del mondo, ma ciò non corrisponde a quello che è accaduto negli ultimi 30 anni”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista all’Economist. “Credo che Putin non sia stato in un bunker per due settimane o sei mesi, ma per più di due decenni. Non lo intendo letteralmente, ma nel senso che ha ricevuto informazioni solo dalla sua cerchia. E l’Ucraina, mentre era in questo bunker, è cambiata in modo significativo. Quindi il modo in cui vede l’Ucraina è molto diverso dall’Ucraina che esiste nella vita reale”, ha aggiunto Zelensky, secondo cui il “problema” di Putin è che ha una visione del 21esimo secolo che è quella del secolo precedente.

10.42 – Zelensky: “Johonson il leader che aiuta di più, i tedeschi sbagliano”
«Ad essere onesti, Johnson è il leader che sta aiutando di più. I leader dei Paesi reagiscono in base a come agiscono i loro elettori. In questo caso, Johnson è un esempio». Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista all’Economist, nella quale ha ringraziato il Regno Unito per le forniture di armi. Zelensky ha quindi commentato le parole del presidente francese Emmanuel Macron – secondo cui le armi offensive come i carri armati sono una linea rossa che i partner dell’Ucraina non possono attraversare – sostenendo che «hanno paura della Russia. Questo è tutto. E chi lo dice per primo è il primo ad aver paura». Parlando dei tedeschi, invece, il leader ucraino ha evidenziato che «stanno provando ad essere equilibrati. Hanno una lunga relazione con la Russia e stanno guardando la situazione attraverso il prisma dell’economia” e ad “adattarsi alla situazione mentre si sviluppa». Ma «penso che oggi i tedeschi stiano commettendo un errore. Penso che commettano spesso errori. Penso che l’eredità delle relazioni della Germania con la Russia lo dimostri», ha precisato.

10.41 – Kiev, russi si ricompattano ma non avanzano
Le forze russe stanno cercando di ricompattarsi ma non riescono ad avanzare: lo ha dichiarato il vice ministro della Difesa ucraina, Hanna Malyar, durante un briefing con la stampa a Kiev secondo quanto riporta la stampa presente.

10.36 – Cina a Biden, dialogo unica via contro la crisi: “Promuovere i colloqui ed evitare di intensificare i conflitti”
La Cina vede «il dialogo e la negoziazione» come «l’unico modo corretto per risolvere la questione ucraina: ciò che tutte le parti devono fare urgentemente ora è alleviare la situazione, promuovere i colloqui e porre fine alla guerra, piuttosto che intersificare i conflitti». È il commento del portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin a una domanda sulle dichiarazioni del presidente Usa Joe Biden che nel weekend, dalla Polonia, ha detto che il presidente russo Vladimir Putin «non può continuare a restare al potere», definendolo anche un «macellaio».

10.23 – Kiev,difficile cessate fuoco ma negoziati importanti Prima ultimatum, poi confronto e alla fine passeremo a soluzione
«Noi stiamo su posizioni chiare come l’integrità territoriale, e poi possiamo parlare di altre cose». Così il consigliere del ministro degli Affari interni dell’Ucraina Vadym Denysenko, sui canali televisivi ucraini, in vista del round negoziale che oggi torna in presenza in Turchia. «Il primo aspetto – sostiene Denysenko – è umanitario. E spero che sulle questioni umanitarie avremo dei risultati, che possiamo avere determinati risultati. Voglio dire, prima di tutto, scambi di prigionieri, corridoi umanitari e in generale tutte le cose che sono legate all’aspetto umanitario». Quanto ad accordi più ampi, il consigliere ucraino ha detto di essere attualmente piuttosto scettico: «Mi piacerebbe molto sbagliarmi, ma non credo in alcun risultato rivoluzionario, nel cessate il fuoco. Ma ripeto, è molto importante che questi negoziati siano in corso. Ad ogni passo, loro (i russi, ndr) diventano più compiacenti e intelligenti. Perché, in effetti, per il primo round di negoziati, non si trattava di trattative, ma di un ultimatum. Finora sono passati da un ultimatum a una conversazione, e dopo la conversazione passeremo a una vera soluzione al problema. Ecco perché è importante che lo stiamo facendo ora, e al momento stiamo lavorando su alcuni dettagli» ha affermato il consigliere del ministro dell’Interno.

10.10 –  Putin pagamento gas in rubli entro fine mese
Entro il 31 marzo il presidente russo Vladimir Putin si aspetta un rapporto dal Gabinetto dei ministri, dalla Banca Centrale russa e da Gazprom sull’attuazione del cambio valuta in rubli per il pagamento delle forniture di gas dai “Paesi ostili”. Lo ha riferito il servizio stampa del Cremlino, come riporta Ria Novosti. «Il governo della Federazione Russa , insieme alla Banca di Russia e alla società per azioni Gazprom, dovrebbe attuare una serie di misure per modificare la valuta di pagamento delle forniture di gas naturale ai Paesi dell’Unione Europea e ad altri Paesi che hanno introdotto misure restrittive nei confronti dei cittadini della Federazione Russa e delle persone giuridiche russe, al rublo russo. Il rapporto sarà 31 marzo 2022, poi mensile» afferma il servizio stampa del Cremlino.

09.50 – Oggi nessun corridoio umanitario: “Motivi di sicurezza”
Non ci saranno corridoi umanitari oggi in Ucraina, per «motivi di sicurezza». Lo ha annunciato sul suo canale Telegram la vice premier ucraina, Irina Vereshchuk, secondo cui l’intelligence di Kiev ha messo in guardia da possibili «provocazioni» russe sui percorsi dei corridoi umanitari.

09.45 – A Kharkiv pericolo emissioni tossiche
Verifiche in corso a Kharkiv dopo il nuovo attacco all’impianto del Kharkov Institute of Physics and Technology avvenuto ieri sera, secondo un tweet diffuso dal parlamento ucraino, che ha confermato la notizia data dal «Kyiv Independent». Per l’Isin, l’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione, è basso il rischio radiologico, ma resta il pericolo di emissioni chimiche tossiche nell’area se fosse colpito il centro dell’impianto. «In ogni caso il rischio di contaminazioni radiologiche è basso – si legge – Infatti l’impianto di Kharkiv, pur disponendo di un assemblaggio di elementi costituiti da Uranio, non si configura come un reattore nucleare in quanto è un sistema sottocritico, quindi incapace di sostenere la reazione a catena della fissione nucleare». Nel caso i bombardamenti dovessero raggiungere l’assemblaggio del sistema (uranio + berillio) la contaminazione che ne risulterebbe potrebbe essere importante per la popolazione presente nelle zone immediatamente circostanti l’istituto.

09.43 – Anche Heineken lascia la Russia
Anche Heineken ha deciso di lasciare la Russia. Il produttore di birra olandese ha annunciato stamani il ritiro dal Paese, sulla scia dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. «A seguito della revisione strategica precedentemente annunciata delle nostre operazioni, abbiamo concluso che la proprietà di Heinken dell’attività in Russia non è più sostenibile né praticabile nell’ambiente attuale», ha affermato la società in una nota. 

09.05 – Morto in battaglia a Mariupol il campione kickboxing Kagal
Il campione del mondo di kickboxing, Maksym Kagal, è morto in battaglia a Mariupol, faceva parte delle forze speciali di Azov. Lo riportano i media ucraini. «Dormi tranquillo, fratello, la terra è tua, ti vendicheremo», ha detto l’allenatore Oleg Skirt citato da Ukrinform. Kagal era il primo campione del mondo di kickboxing Iska (International sport karate association) tra gli adulti nella squadra nazionale ucraina. 

08.54 – Kiev: “Respinti 5 attacchi in Donbass”
La resistenza ucraina annuncia di aver respinto 5 attacchi russi in 24 ore nelle regioni di Donetsk e Lugansk. Da 33 giorni, le forze di Kiev «stanno resistendo all’invasione della Federazione Russa – si legge in un comunicato dell’esercito – Il raggruppamento delle forze di difesa continua a condurre un’operazione difensiva nelle direzioni orientale, sudorientale e nordorientale». Le battaglie difensive «continuano nelle aree degli insediamenti di Topolskoye, Kamenka, Sukhaya Kamenka. Inoltre, i raggruppamenti delle nostre truppe stanno effettivamente frenando l’avanzata del nemico nelle direzioni degli insediamenti di Gulyaipole e Zaporozhye». 

08.40 – Convoglio russo a 40 chilometri da Kiev
Il ministero della Difesa russo ha diffuso un video in cui si vede un convoglio di mezzi blindati, affermando che si trova a una quarantina di chilometri dalla capitale Kiev. «Unità delle forze aviotrasportate hanno eseguito una marcia nella regione di Kiev; hanno attraversato un fiume e hanno rilevato e abbattuto UAV (droni) ostili sulla loro strada», ha dichiarato il ministero. Il video mostra i veicoli in movimento lungo la strada E95, dopo aver lasciato Zalissya, a circa 40 chilometri da Kyiv, e una decina di veicoli blindati russi con i simboli V sul bordo della strada. «Nel corso dell’avanzamento, le truppe hanno attraversato un fiume tramite un ponte di barche e hanno continuato a muoversi verso l’area designata», ha aggiunto il ministero.

08.35 – La Croce Rossa: “Ancora imposibile raggiungere Mariupol”
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha annunciato di non essere ancora in grado di raggiungere Mariupol, la città dell’Ucraina meridionale assediata dalle forze russe. «Le parti devono essere i garanti e trovare un accordo per consentire un passaggio sicuro. Devono pubblicizzare il percorso e concedere molto tempo alle persone per uscire», ha detto il portavoce. «Al momento non abbiamo una squadra in grado di accedere a Mariupol», ha aggiunto. Il diritto internazionale umanitario, ha affermato, «richiede che le persone possano partire e che non siano costrette ad andarsene».

08.17 – Sale il bilancio dei bambini morti da inizio conflitto
Sale a 143 il bilancio dei bambini morti in Ucraina dall’inizio del conflitto mentre i feriti sono 216. E’ il bilancio fatto dalla commissaria per i diritti umani del parlamento di Kiev, Lyudmila Denisova. Lo riporta Ukrinform.

08.06 – Incendi a Chernobyl, Mosca: “Radiazioni stabili”
«I livelli della radioattività nelle zone della Russia confinanti con l’Ucraina sono stabili» nonostante gli incendi nella zona della centrale nucleare in disuso di Chernobyl. Lo comunica il Rospotrebnadzor, il servizio federale di controllo sulla protezione dei consumatori e del benessere di Mosca. L’agenzia ucraina che gestisce la zona aveva avvertito di un rischio accresciuto di radiazioni a causa degli incendi dovuti ai combattimenti in corso nella zona dall’inizio dell’attacco russo. 

Così le forze ucraine liberano un villaggio dai russi vicino Sumy: prima lo scontro a fuoco poi la cattura dei nemici


08.00 – La vicepremier ucraina: “Simlitarizzare la zona di eslusione di Chernobyl
La vicepremier ucraina, Irina Vereshchuk, rivolgendosi ai leader dei Paesi, chiede che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite «adotti misure immediate per smilitarizzare la zona di esclusione di Chernobyl e istituire una missione speciale dell’Onu per eliminare il rischio che l’incidente di Chernobyl possa ripetersi a causa delle forze di occupazione russe”. Lo ha scritto su Facebook, ricolgendosi alle nazioni «da cui oggi dipende il destino dell’intero mondo civile».

07.56 – Soldati russi colpiti alle gambe: Kiev annuncia un’indagine
Il governo ucraino ha promesso un’indagine immediata su un video di circa sei minuti che mostra alcuni militari che indossano le mimetiche dell’esercito ucraino sparare alle gambe di presunti prigionieri russi durante un’operazione nella regione di Kharkiv. Nel video i prigionieri sono a terra con le mani legate e hanno al braccio il nastro arancione-nero della Guardia Nazionale di Mosca. Secondo i media ucraini, si tratterebbe di un falso. «Il governo sta prendendo in considerazione il video molto seriamente e ci sarà un’indagine immediata», ha commentato il consigliere della presidenza ucraina, Oleksiy Arestovych. «Siamo un esercito europeo e non umiliamo i nostri prigionieri. Se questo risultasse essere reale, si tratterebbe di un comportamento assolutamente inaccettabile», ha aggiunto.

07.39 – Bombardata Rubizhne, nell’est dell’Ucraina
Le truppe russe hanno attaccato stamattina la città di Rubizhne, nella regione di Lugansk, nell’est dell’Ucraina. Lo annuncia il capo dell’amministrazione militare regionale di Luhansk, Serhiy Haidai, su Telegram. «Bombardamento mattutino a Rubizhne: abbiamo morti e feriti», si legge nel post, riportato da Ukrinform. «Danneggiata una casa – aggiunge -, ritrovato il corpo di una vittima, il ferito è stato portato in ospedale in ambulanza. Il numero delle vittime è ancora in fase di definizione».

07.10 – L’intelligence britannica: la Russia avanza a Sud verso Mariupol
La Russia avanza a Sud ma si ferma nel resto dell’Ucraina: lo scrive l’intelligence britannica nell’ultimo aggiornamento sulla situazione dell’invasione, giunta al 33/mo giorno. «Nelle ultime 24 ore non ci sono stati cambiamenti significativi nelle disposizioni delle forze russe nell’Ucraina occupata», si legge nella nota di aggiornamento diffusa dal ministero della Difesa del Regno Unito. «Le carenze logistiche in corso sono state aggravate da una continua mancanza di slancio e di morale tra i militari russi, e da una resistenza aggressiva da parte degli ucraini». «La Russia ha guadagnato la maggior parte del terreno a Sud, nelle vicinanze di Mariupol, dove continuano pesanti combattimenti mentre Mosca tenta di conquistare il porto» sul mar d’Azov.

06.00 – Zelensky, pronti ad accettare lo status di neutralità
L’Ucraina è pronta ad accettare uno status di neutralità come parte di un accordo di pace con la Russia. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, in un’intervista con giornalisti indipendenti russi riportata dalla Cnn. «Garanzie di sicurezza e lo status neutrale e non nucleare del nostro Stato: siamo pronti ad accettarlo. Questo è il punto più importante», ha detto Zelensky. «Era il primo punto di principio per la Federazione Russa, per quanto ricordo. E per quanto ricordo – ha sottolineato il presidente ucraino -, hanno iniziato la guerra per questo». Qualsiasi accordo dovrà essere sottoposto al popolo ucraino in un referendum, ha affermato Zelensky sottolineando ancora una volta il suo desiderio di raggiungere un accordo di pace concreto. «Quindi questa clausola è una clausola di garanzia di sicurezza per l’Ucraina. E poiché dicono che è anche per loro garanzie di sicurezza, per me è comprensibile, e se ne sta discutendo. Mi interessa assicurarmi però che non sia solo un altro pezzo di carta: siamo interessati a trasformare quel documento in un trattato serio da firmare», ha assicurato il presidente ucraino. Zelenksy ha anche affermato che «le questioni del Donbass e della Crimea devono essere discusse e risolte» nei colloqui di pace.

La distruzione delle forze russe da parte di una legione straniera Usa dopo la liberazione di un villaggio ucraino


05-30 – La Repubblica Ceca congela i beni russi
La Repubblica Ceca ha congelato centinaia di milioni di corone in beni di cittadini e società russi soggetti alle sanzioni Ue imposte a Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina. Lo ha affermato il primo ministro Petr Fiala in onda sulla televisione ceca, secondo quanto riporta la stampa ucraina. Fiala ha anche detto che il congelamento dei beni è difficile, in quanto spesso non sono isolati, ma fanno parte di aziende più grandi. 

03.40 – Un minuto di silenzio per l’Ucraina, l’Academy chiede sostegno
Al Dolby Theater, a Los Angeles, nella cerimonia di consegna della 94esima edizione degli Oscar, l’attrice ucraina Mila Kunis ha presentato la canzone Somehow You Do, dal film Four Good Days, interpretata dalla cantante country Reba McEntire, alludendo all’Ucraina, ma non l’ha nominata. «Nelle ultime settimane, il mondo è rimasto scioccato da un’invasione non provocata e da un atto di aggressione», ha detto. E poi le sue parole sono state seguite da un appello dell’Academy Awards a sostenere l’Ucraina con un minuto di silenzio.

03.35 – Kiev: la Russia ha ritirato le truppe intorno capitale

L’esercito ucraino ha affermato che la Russia ha ritirato le truppe che circondavano Kiev dopo aver subito perdite significative nella sua ultima operazione. Lo riferisce l’ultimo report dell’esercito ucraino. «Le forze armate dell’Ucraina – si legge tra l’altro nel rapporto – continuano a infliggere perdite significative al nemico russo. Secondo le informazioni disponibili, negli ultimi cinque giorni, circa 600 corpi di militari (russi) uccisi in Ucraina sono stati portati nelle guarnigioni militari della regione di Nizhny Novgorod». Secondo lo stato maggiore delle forze armate ucraine, citato dai media internazionali, le forze ucraine continuano a impedire alle truppe russe di assumere il controllo delle principali autostrade e insediamenti nella città di Kiev. Un totale di 5 attacchi nemici sono stati respinti da Donetsk e Lugansk con soldati ucraini che hanno distrutto 2 carri armati, un blindato e un’auto, si legge nel rapporto. I russi sono stati costretti a diminuire l’intensità dell’avanzata e a ripiegare in Bielorussia con alcune unità, ha affermato lo stato maggiore delle forze armate. I funzionari hanno aggiunto di ritenere che la Russia stia anche trasportando missili nella regione di Gomel, nel sud-est della Bielorussia.

Anonymous attacca la Banca Centrale russa e minaccia ancora Putin in un nuovo video: “Nessun segreto è al sicuro, siamo ovunque, anche nella tua stanza da letto”


03.25 – I medici ucraini: aumentati i parti prematuri
I medici ucraini – riporta la Bbc – hanno segnalato un drastico aumento del numero di nascite premature, mentre la guerra con la Russia volge al suo secondo mese. Le cliniche prenatali nelle città di Kharkiv e di Lviv hanno visto il tasso di nascite pretermine raddoppiare o triplicare nelle ultime settimane. Uno di questi bambini, Polina, è nata con un peso di soli 630 grammi (1,4 libbre), un quinto di quello medio di una bambina nata a termine. Il rischio di parto prematuro – ricordano i medici ucraini – aumenta a causa di infezioni, mancanza di cure mediche e cattiva alimentazione.

03.05 – La Repubblica Ceca congela i beni degli oligarchi russi
La Repubblica Ceca ha congelato beni per milioni di euro appartenenti ai magnati russi colpiti dalle sanzioni Ue. Lo ha annunciato ieri sera il primo ministro Petr Fiala, citato dai media internazionali. Fiala ha anche affermato che il governo deve prendersi cura dei cittadini cechi che lavorano in aziende locali di proprietà degli individui russi sanzionati, ma ha escluso l’idea di nazionalizzare le loro attività. Praga è l’ultima capitale europea ad annunciare di aver congelato i beni degli oligarchi russi a seguito delle sanzioni imposte dall’Ue contro Mosca per la guerra in Ucraina.

02.05 – Scholz: la Germania persa a un sistema di difesa antimissile
La Germania sta valutando l’ipotesi di dotarsi di uno scudo anti-missile. Lo ha confermato il cancelliere Olaf Scholz in un’intervista rilasciata all’emittente Ard, dopo che il quotidiano Bild ha riportato la notizia che la Germania sta considerando l’acquisto del sistema israeliano «Arrow 3» per 2 miliardi di euro. «Questa è certamente una delle cose di cui stiamo discutendo, per una buona ragione», ha detto Scholz. «Dobbiamo tutti prepararci al fatto che al momento abbiamo un vicino pronto a usare la forza per far valere i suoi interessi. Quindi dobbiamo lavorare insieme per assicurarci che ciò non accada».

02.00 – Parigi: la tragedia di Mariupol richiede un’azione immediata
L’entità del disastro nella città sudorientale ucraina di Mariupol richiede un’azione immediata, ha affermato il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian al Forum internazionale di Doha. «Potete benissimo vedere come Mariupol sia una seconda Aleppo. E ci sarà, spero, un senso di colpa collettivo se non faremo nulla», ha detto Le Drian riferendosi alla città teatro di alcuni tra i combattimenti più sanguinosi della guerra civile in Siria. «Mariupol – ha sottolineato il ministro francese, citato dalla Bcc – è una guerra d’assedio in cui la Russia è impegnata da un mese ormai. Forse non era stata concepita così, ma oggi siamo in una guerra d’assedio e Mariupol ne è uno degli esempi più sorprendenti. Gli assedi militari sono guerre orribili, perché le popolazioni civili vengono massacrate, annientate. La sofferenza è terribile».

01.55 – Zelensky: “L’Ucraina sta cercando la pace senza alcun indugio”
Un un nuovo videomessaggio pubblicato sui social media, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che l’Ucraina sta cercando la pace «senza alcun indugio». Aggiungendo che l’obiettivo «ovvio» di Kiev è il ripristino di una vita normale per il Paese. Il prossimo round di colloqui tra Ucraina e Russia si svolgerà domani e dopodomani in Turchia. «Le nostre priorità nei negoziati sono note – afferma Zelensky –. La sovranità e l’integrità territoriale sono fuori dubbio. Efficaci garanzie di sicurezza per il nostro Stato sono obbligatorie. Il nostro obiettivo è ovvio: la pace e il ripristino di una vita normale nel nostro Paese natale il prima possibile». «Cerchiamo la pace. Veramente. Senza alcun indugio – sottolinea il presidente ucraino nel video –. Come sono stato informato, ora c’è l’opportunità e la necessità di un incontro faccia a faccia in Turchia: non è affatto male, vediamo il risultato».

01.30 – Kiev: “Falso il video in cui si vedono nostri soldati sparare a prigionieri russi”
In un video iniziato a circolare online, si vedono quelli che sembrano essere soldati ucraini sparare alle ginocchia a presunti prigionieri russi durante un’operazione nella regione di Kharkiv. Interpellato in merito al video, il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych ha dichiarato: «Il governo lo sta prendendo molto sul serio e ci sarà un’indagine immediata. Siamo un esercito europeo e non prendiamo in giro nostri prigionieri. Se è accaduto davvero, si tratta di un comportamento assolutamente inaccettabile». Sarebbe tutta una montatura però secondo il capo delle forze armate ucraine Valerii Zaluzhnyi: «Al fine di screditare le forze di difesa – afferma –, il nemico filma e distribuisce video di scena che mostrano il trattamento disumano da parte di presunti ‘soldati ucraini’ nei confronti dei “prigionieri russi”. Sottolineo che i militari delle forze armate ucraine e di altre legittime formazioni militari aderiscono rigorosamente alle norme del diritto umanitario internazionale».

01.15 – La vicepremier Vereshchuk: subito una missione speciale dell’Onu a Chernobyl
L’Ucraina chiede al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di adottare misure immediate per smilitarizzare la zona di esclusione di Chernobyl, un raggio di 30 Km dalla centrale nucleare, e istituire una missione speciale dell’Onu lì. Lo ha detto il vice primo ministro ucraino, Iryna Vereshchuk, durante un briefing, secondo quanto riporta la stampa ucraina. «Nel contesto della sicurezza nucleare, le azioni irresponsabili dell’esercito russo rappresentano una seria minaccia non solo per l’Ucraina ma anche per centinaia di milioni di europei – ha sottolineato Vereshchuk –. Pertanto, chiediamo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di adottare misure immediate per smilitarizzare la zona di esclusione di Chernobyl e istituire una missione speciale delle Nazioni Unite per eliminare il rischio che l’incidente di Chernobyl si ripresenti a causa delle forze di occupazione russe».

00.45 – Biden: “Non ho chiesto un camabio di regime in Russia”
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha chiarito che non stava chiedendo un cambio di regime in Russia quando ha detto che il presidente Vladimir Putin «non può rimanere al potere». Lo riporta Reuters. «No», ha risposto Biden mentre lasciava una funzione religiosa a Washington, a un giornalista che gli ha chiesto se stesse chiedendo un cambio di regime nel Paese

00.40 – Star di Hollywood agli Oscar con i colori della bandiera ucraina
Le star di Hollywood sul red carpet mostrano il proprio sostegno all’Ucraina sfoggiando i colori giallo e blue della bandiera del paese. C’è chi come Jason Momoa indossa una pochette, c’è chi opta per un anello, altri per le spille. 

Ecco il racconto di quanto è accaduto domenica 27 marzo 

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